Crisi, c’è un bonus di 1800 euro che il Governo non vuole darti

Per fronteggiare l’avvento della nuova crisi causata dalla guerra in atto tra Russia e Ucraina, si dovrebbe mettere in atto interventi incisivi. Tra questi, in particolare, c’è un bonus da 1800 euro che il Governo non è disposto a dare alle famiglie italiane. 

La guerra tra Russia e Ucraina sta inevitabilmente causando una serie di pesanti conseguenze sulle famiglie italiane. Si sta verificando infatti un aumento dei prezzi davvero allarmante relativamente ai prodotti alimentari, ma anche ai prodotti energetici. Per contrastare la crisi in atto e sostenere le famiglie, il Governo Draghi dovrebbe introdurre un nuovo bonus da 1800 euro.

Il rincaro dei prezzi determinerà un aumento di quasi duemila euro all’anno per famiglia. Di conseguenza, Giovanna Ferrara, Presidente di Unimpresa, ha spiegato che il bonus da 200 euro introdotto dal governo per le famiglie con Isee non superiore ai 35 mila euro rischia di non bastare. In particolare, secondo Ferrara sono necessari interventi più incisivi e duraturi nel tempo. L’obiettivo dovrà essere quello di aumentare i salari dei lavoratori in modo tale da non depredare il potere d’acquisto che determinerebbe la fine per le imprese.

Non c’è dubbio che la crisi attuale sia stata causata dallo scoppio della guerra in ucraina e dalle sanzioni che la Nato ha messo in atto contro la Russia. In tale contesto, il Governo presieduto da Mario Draghi ha deciso di approvare il Decreto Aiuti introducendo un bonus da 200 euro per sostenere le famiglie che versano in condizioni economiche precarie. Come accennato poc’anzi, però, risulterebbe essere un intervento piuttosto debole in quanto non sarebbe in grado di coprire tutte le spese che gli italiano saranno chiamati a sostenere. I numeri ad oggi in possesso, infatti, raccontano di una situazione piuttosto allarmante che potrebbe condurre il Pil ad un ulteriore indebolimento con tutte le ripercussioni del caso sull’economia nazione e in particolare delle famiglie. Senza contare che gli stoccaggi del gas al momento risultano ancora insufficienti poiché si è ancora in ritardo sulle scorte per affrontare l’inverno prossimo. Al momento, infatti, si è raggiunto meno del 40 per cento della capacità. Infine, va detto che l’aumento dei costi dell’energia, peraltro, sta pesando non solo sulla produzione industriale ma anche sui tempi di consegna che sono diventati più lunghi.

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