Pignoramento di stipendi, conti e pensioni: cosa succede il 22 giugno

E’ in arrivo una novità per quanto concerne il pignoramento degli stipendi, dei conti e delle pensioni. Scopriamo insieme cosa succederà il 22 giugno.

Il pignoramento dello stipendio, dei conti e delle pensioni è una procedura relativa all’ambito dei pignoramenti presso terzi. Nello specifico, si fa riferimento ai pignoramenti che sono nella disponibilità di terzi appunto e dunque non del debitore. A tal proposito, in molti sono in attesa di sapere quale sarà la novità in arrivo il 22 giugno.

Come molti di voi già sapranno, quando si sono accumulati dei debiti e si è titolare di un conto, di uno stipendio o della pensione, i creditori possono rifarsi su quest’ultimi. Tale circostanza peraltro vale nel caso dei debiti con il pubblico sia con il privato. La normativa però sta per cambiare. A tal proposito, infatti, a partire dal 22 giugno si potrà dire addio al pignoramento di pensioni, conti e stipendi. Ciò significa che sarà difficile per il creditore arrivare a pignorare lo stipendio del debitore presso il datore di lavoro come anche il conto corrente aperto presso un dato Istituto di Credito, a causa della previsione di ulteriori oneri. In caso di inadempimento, peraltro, il pignoramento sarà considerato nullo e dunque privo di validità.

Nel dettaglio, in capo al credito vige l’obbligo di notificare, entro la data dell’udienza, al debitore come anche al datore di lavoro o alla banca, il numero di iscrizione a ruolo. Oltre a ciò, dovrà provvedere a depositare la documentazione e in particolare l’atto di pignoramento deve essere in possesso dei dati anagrafici e del codice fiscale relativi al creditore, al debitore e, in ultimo, al legale. Non solo, deve essere specificato anche la natura del credito che si vuole sottoporre a pignoramento nonché la data di convocazione dell’udienza. In assenza di questi requisiti, dunque, si verifica la perdita di efficacia del pignoramento e dunque il suo stop. Ad ogni modo, tale decisione giunge in seguito alla volontà da parte del Governo Draghi aiutare le famiglie italiane che si stanno ritrovando nella difficile situazione di dover affrontare l’aumento del costo dei generi alimentari così come il caro bollette.

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