Governo, ecco la tassa che si mangia il bonus di luglio

La tassa sui redditi è destinata ad azzerare il bonus di luglio del Governo: quanto perderanno gli italiani

I bonus a valanga messi a disposizione del Governo vengono purtroppo bilanciati da alcune tasse, una delle quali togli agli italiani 120 euro al mese. Qualche giorno fa Roberto Speranza, ministro della Salute, ha firmato il decreto per l’istituzione di un fondo da 10 milioni di euro per il cosiddetto bonus psicologico e ha ricevuto contestazioni sullo sperpero di denaro pubblico. Tra i contestatori anche il presidente di Confindustria Bonomi e il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti.

I bonus sono ormai alla base della politica del nostro Paese, ma non si tratta di gentili concessioni quando di modi per coprire la caduta dei redditi tra le famiglie italiane. E ora si deve pagare proprio la tassa sui redditi, che porterà via ai contribuenti più di 100 euro al mese. A maggio l’inflazione è lievitata al 6,9%, mentre l’Istat ha segnalato che la crescita degli stipendi è stata dello 0,8%. Un’ingente perdita annuale quindi per i redditi. Il conto, in termini di ridotta capacità d’acquisto si attesterebbe a circa 1260 euro l’anno.

Governo, altri 100 euro in meno nei redditi

Ecco quindi come questa tassa sui redditi nascosti si mangerà di fatto il bonus Renzi, che dallo scorso marzo non è stato più concesso ai lavoratori con reddito superiore ai 15.000 euro. O meglio, sopra tale cifra si riduce in detrazione fiscale. Sembra proprio quindi che il grande numero di incentivi messi a disposizione dal Governo siano la maniera per allontanare la paura delle famiglie a causa della grave crisi. Da ormi 30 anni c’è un calo dei redditi in Italia ma prima almeno i prezzi erano stabili.

Non riuscendo a risolvere il problema economico alla base, la classe politica sta provando a trasferire alcuni voci di spesa sui bilanci. Questa tassa sui redditi pesa già intorno ai 30 miliardi di euro riferendoci alla massa salariale. Il tutto si aggiunge ai risparmi depositati in banca, che non frutteranno praticamente nulla.

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