Siamo in piena emergenza: cosa farà in inverno il Governo per riscaldamento, luce e gas

Il Governo si prepara alla possibile riduzione di gas dalla Russia: ecco il piano di emergenza per far fronte alle problematiche

La situazione riguardante il gas continua a peggiorare, con Gazprom che ha tagliato le forniture all’Italia. Eni ha certificato la riduzione, con la compagni russa che ha fatto sapere che fornirà solo il 50% della richiesta giornaliera di 60 milioni di metri cubi. Nel frattempo il governo, nonostante sostenga che non ci siano motivi per preoccuparsi, inizia a correre ai ripari.

Ci si prepara comunque all’eventualità di una riduzione ancor più drastica delle forniture di gas russo, se non proprio a una chiusura totale. Nel disgraziato caso in cui Mosca stoppasse i flussi verso il nostro Paese, si dovrebbero trovare 30 miliardi di metri cubi di gas all’anno.  Ecco perché è in atto un piano di emergenza, basato anche sulla riduzione dei consumi.

Si comincia con un intervento immediato nel decreto di luglio, con la conferma del taglio delle bollette e delle accise sulla benzina, insieme all’introduzione del taglio sul cuneo fiscale per i redditi sotto i 35mila euro. Ma cerchiamo di capire cosa succederà nei prossimi mesi e in cosa consiste il piano d’emergenza del governo.

Gas, il piano di emergenza del Governo

Il primo obiettivo di Mario Draghi sarebbe la riduzione dei consumi di gas, attraverso dei provvedimenti che limitino l’uso dei riscaldamenti negli uffici e nelle abitazioni private, stabilendo una temperatura massima e numero massimo di ore giornaliere d’accensione. Una riduzione che riguarderebbe anche l’illuminazione pubblica sulla rete stradale. La soluzione attiva invece riguarderebbe un aumento della produzione di elettricità attraverso le centrali a carbone.

Si punta anche sugli accordi con nuovi fornitori come Algeria, Libia e Azerbaijan, anche se le tempistiche sarebbero un po’ più lunghe. E inoltre ci sarà il Gnl che arriverà da Qatar, Egitto e Israele, oltre che dagli Stati Uniti. Si proseguirà infine con la richiesta al tetto del gas in Ue, puntando anche su maggiori estrazioni di metano dai giacimenti italiani.

 

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