Energia, ora si teme lo stop totale del Gas

La Russia sta lentamente chiudendo i rubinetti: ieri l’Eni ha ricevuto la metà del gas richiesto, anche in Germania l’importazione del gas è crollata del 60%, la Slovacchia annaspa mentre la Francia è già rimasta senza gas.

Non solo l’Italia, dunque, ma molti stati europei rischiano di rimanere a secco a causa dello stop all’esportazione del gas deciso da Vladimir Putin. Dal Tarvisio sono arrivati 34 milioni di metri cubi di gas ma non bastano. Per questo il Ministero della Transizione ecologica sta procedendo con delle ultime verifiche che si concluderanno la prossima settimana, poi si deciderà se far scattare l’allarme.

Appare sempre più probabile uno stop totale del gas di Gazprom e dunque l’Italia è costretta a passare ad uno stato d’emergenza: pronte anche le centrali a carbone ancora attive a coprire la produzione di elettricità al posto delle centrali a gas, risparmiando così 5 miliardi di metri cubi di gas.

Il Ministro Roberto Cingolani è pronto a muoversi anche in autonomia, quest’ultima ottenuta con una decreto legge allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Se lo stop arrivasse per davvero è pronto a razionare il gas anche nelle case degli italiani così come l’elettricità, soprattutto sulle strade cittadine ed extraurbane.

Il Governo di Mario Draghi non ha dubbi che il monopolio del gas non sia altro che una mossa politica attuata dal leader russo Vladimir Putin . Nonostante le decisioni di Putin l’Italia come il resto d’Europa hanno altri fornitori di gas. Primo tra tutti in Italia è il gasdotto Transmed, che dall’Algeria traporta grandi quantità di metano. Solo ieri ne sono stati inviati 64 milioni di metri cubi e secondo gli accordi la fornitura dovrebbe aumentare nei prossimi due anni.

La Russia minaccia lo stop al gas: le mosse del Governo per reagire all’allarme

Il problema reale non è l’approvvigionamento giornaliero, ma le scorte invernali, che solitamente vengono create proprio con il gas russo; questo viene utilizzato soprattutto nei mesi invernali, tra Ottobre e Dicembre. Sono questi i mesi in cui potrebbe subentrare l’emergenza. Ecco dove scatta la “mossa politica” di Putin: in questo modo gli stati non possono procurarsi scorte per l’inverno.

In questo modo di mantiene anche elevato il costo del gas: alla borsa di Amsterdam ieri il prezzo si muoveva tra i 124 e i 138 euro al Megawattora; lievitato anche il valore del metano del 43%. Le aziende che si occupano della compravendita in questo modo preferiscono vendere subito il gas piuttosto che conservarlo, ne va in perdite di miliardi di euro. La previsione di Putin, probabilmente, è che una volta rimasta a secco l’Europa vada a ‘chiedere scusa’ al Cremlino.

Intanto contro questa situazione l’Italia sta cercando di far fronte su più piani, anche rivalutando nuove trivellazioni per i giacimenti, più che abbondanti, di gas nell’Adriatico, già sfruttati dalla vicina Croazia.

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