Siccità, arrivano le multe sull’acqua. E sono pesantissime

L’allarme siccità è reale e il Governo ha già messo in atto le prime misure restrittive: multe a chi non rispetta le regole sull’acqua.

La pioggia è lontana e il caldo prosciuga tutto. Il Presidente delle Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato oggi il decreto sulla crisi idrica dando il via allo stato di calamità regionale. Non è in pericolo la capitale ma i comuni vicini al lago di Bracciano, Castel Gandolfo e Nemi.

Sono quindi vietati tutti gli usi impropri soprattutto dell’acqua potabile in tutta la regione Lazio, si rischia altrimenti di rimanere senz’acqua sia in casa he sui campi coltivati. I divieti dovranno essere rispettati, penano sanzioni amministrative salatissime che partono da minimo 25 euro fino ad un massimo di 500 euro.

Adesso le forze dell’ordine saranno incaricate di sorvegliare quanto più possibile in modo da evitare qualsiasi spreco, dall’innaffiare le piante del giardino a riempire le piscine. C’è chi ha dovuto cominciare prima con le restrizioni, come il comune di Trevignano, dove l’allarme è scattato preventivamente a Maggio.

Siccità in Lazio: iniziano i primi provvedimenti per salvaguardare l’acqua

Anche Bracciano è corsa ai ripari, come affermato dal sindaco Marco Crocicchi: “Ad oggi non esiste un’ipotesi di razionamento dell’acqua. Il gestore della rete idrica sta lavorando da mesi nell’ottica di una gestione ottimizzata delle pressioni su tutto il territorio comunale per garantire a tutti il livello minimo necessario di fornitura idrica, senza interruzioni“.

 

“L’efficacia di questa strategia richiede da parte di tutti un uso responsabile della risorsa. Per questo motivo è stata pubblicata l’ordinanza che fino al 30 settembre vieta ogni utilizzo improprio dell’acqua potabile”.

Per l’agricoltura è già stata stimata una perdita in danni di 250 milioni di euro e il 30% in meno della produzione di frutta e verdura. “La situazione è disastrosa” ha detto il presidente Coldiretti Lazio David Granieri “Oggi raccogliamo poco più del 10 per cento dell’acqua che cade, non sfruttiamo una risorsa fondamentale”.

I bacini idrici al momento contengono una quantità d’acqua che di solito è contenuta intorno al mese di Settembre, ad estate conclusa. I campi sono a rischio e un semplice temporale non potrebbe comunque risolvere la situazione. Secondo Massimo Gargano, direttore di Anbi, la risposta è “Il piano di bacini di accumulo o piano laghetti“.

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