Pensioni, incubo Draghi: 5 anni in più prima di lasciare il lavoro

Governo a lavoro per la nuova riforma delle pensioni. Il rischio concreto è l’aumento di cinque anni prima di lasciare il lavoro. Una situazione in divenire, ecco tutti gli aggiornamenti su questo tema tanto caro agli italiani. 

Nel 2023 è previsto la revisione strutturale della previdenza pubblica in Italia. C’è il rischio dei 5 anni in più per i lavoratori prima di andare in pensione.

Ciò è legato al possibile ritorno della legge Fornero sulle pensioni. Il Governo Draghi si è messo a lavoro per trovare una soluzione. Si sono aperti anche i dialoghi di confronto con i Sindacati ma, ad oggi, non ci sono notizie certe su quella che sarà la prossima riforma delle pensioni per il 2023.  

Lo scenario che prospetta Investireoggi è davvero pericoloso. Infatti, per i lavoratori in linea con età e contributi, servirebbero altri 5 anni prima di andare in pensione. Nel caso in cui la riforma delle pensioni non dovesse andare in porto, il Governo dovrà trovare delle soluzioni.

Al vaglio della maggioranza c’è anche l’ipotesi di proroga delle misure di pensionamento anticipato che sono già in vigore per tutto il 2022. I lavoratori possono sfruttare per quest’anno Quota 102. La riconferma per il 2023 di questa misura è ancora incerta. Il rischio è che per il prossimo anno possa entrare in vigore la legge Fornero. A quel punto servirebbero altri 5 anni di lavoro prima di andare in pensione.

I lavoratori, dunque, che hanno i requisiti, possono sfruttare tutte le misure per anticipare la pensione. Scritto di Quota 102, c’è anche attiva la proroga per l’Opzione Donna e per l’Ape Sociale. Tutte queste misure scadranno nel 2022 e al momento non ci sono segnali di proroga da parte del Governo.

In merito al tema della riforma delle pensioni, il leader della Lega Matteo Salvini, ha ammesso. “Per conto del nostro partito presenteremo al Governo delle proposte. Non si può tornare ai vincoli della legge Fornero. In un momento come questo, di crisi economica, sarebbe un vero e proprio disastro”

Aleggia l’ipotesi di Quota 41, da parte della Lega, anche se l’Inps ha già informato il Governo che questa misura costerebbe 18 miliardi di euro fino al 2025. Cifra molto alta e per questo insostenibile. Draghi ha comunicato che per la riforma delle pensioni serve un finanziamento sostenibile.

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