Debiti non pagati, così lo Stato ci mette nei guai

Lo Stato sta mettendo a repentaglio la tenuta delle imprese a causa dei tanti debiti non pagati. Ecco qual è il comportamento scellerato messo in atto dalla Pubblica Amministrazione Centrale.

Quello messo in atto dallo Stato è un comportamento a dir poco inappropriato in quanto non sta provvedendo al pagamento dei debiti che ammontano complessivamente a circa 18 miliardi di euro.

Durante l’anno 2021, sono state inviate allo Stato oltre 3 milioni di fatture dai propri fornitori. Di questa ha provveduto a liquidarne circa 12,8 miliardi, mentre si è disinteressato a pagare i restanti che ammontano a 1.237.000. Tale condotta ha provocato la reazione della Cgia in particolare che ha dichiarato tra l’altro che lo Stato ha violato le norme stabilite per quanto concerne i tempi per procedere con il pagamento. Nel quasi 30 per cento dei casi, infatti, ha pagato in ritardo. Per l’associazione, dunque, si tratta di un comportamento scellerato che rischia di mettere in serio pericolo le imprese italiane, soprattutto quelle di piccole dimensioni.

Senza contare poi che l’Italia è il primo Paese d’Europa a detener il record di 55 miliardi di debiti commerciali. Questo secondo la Cgia significa che la PA sta adottando una pratica che si è consolidata oramai nel tempo e che di conseguenza è intenzionale. A farne le spese sono ancora una volta le imprese che forniscono beni e servizi a basso volume. La stessa Corte di Giustizia Europea, peraltro ha condannato questo andamento mediante la sentenza del 28 gennaio 2020. Nel 2021, inoltre, la Commissione europea ha indirizzato una lettera al Governo riguardante la violazione delle disposizioni stabilite da una direttiva europea risalente ad una decina di anni fa. Alla luce di quanto appena detto, l’Ufficio studi della Cgia ha affermato che è necessario un intervento volto a porre fine a questa pratica deplorevole da parte dello Stato. Nello specifico, la soluzione risiederebbe nella previsione di una legge che introduca l’automatismo per quanto concerne le compensazioni da parte della PA come anche i debiti di natura fiscale. Non resta duqnue che auspicare un intervento in tal senso al fine di poter porre fine ad un comportamento che oramai va avanti da diversi anni.

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