La beffa last minute, chi in estate perderà i soldi del bonus prima ancora di averli

In materia di bonus, ci sono soggetti che dovranno fare i conti con una vera e propria beffa last minute che comporterà la perdita di molti soldi.

Coloro che saranno interessati da questa situazione sono in molti. Molte persone si troveranno ad essere vittime di una vera beffa last minute a causa della quale perderanno tanti soldi prima ancora di averli.

Non tutti sanno che il bonus da 200 euro non spetterà a coloro che non percepiranno retribuzione a luglio. A tal proposito, infatti, va detto che nell’articolo 31 si legge che il bonus in esame deve essere erogato dai datori di lavoro con la retribuzione del mese di luglio 2022. Alla luce di quanto detto, è chiaro che la misura non è indirizzata ai lavoratori precari. Tra questi rientrano anche docenti non di ruolo che non percependo una retribuzione proprio nel mese di luglio non avranno diritto al percepimento dell’indennità da parte dell’Istituto per cui prestano servizio. Inevitabilmente, questa situazione ha sollevato il dibattito politico in merito alla norma in questione che a detta di molte forze politiche presenterebbe delle criticità.

A tal proposito, Manuel Tuzi, capogruppo Commissione Cultura della Camera, ha dichiarato che si tratta di una norma che deve essere necessariamente modificata a favore dei lavoratori precari dal momento che è in grado di incidere sulla qualità delle loro vite. Per Tuzi, in particolare, escludere dalla misura proprio i lavoratori che risultano essere fragili e che vivono nell’instabilità, è un paradosso. Si tratta difatti di categorie che dovrebbero essere al contrario tutelate e dunque dovrebbero entrare di diritto tra i beneficiari del bonus da 200 euro introdotto dal Governo Draghi per sostenere i cittadini che versano in condizioni economiche precarie, appunto. Il bonus in esame rappresenta un contributo di carattere economico che intende aiutare le famiglie che versano in difficoltà economiche a causa dell’aumento dei prezzi che a partire dall’invasione dell’Ucraina non ha conosciuta arresti. E’ chiaro dunque che è necessario un intervento da parte del Governo volto a prestare la massima attenzione alle categorie di lavorati meno tutelati e per le quali l’importo in esame può rappresentare una boccata d’ossigeno.

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