Mario Draghi vuole intervenire sugli stipendi: che cosa ha in mente

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha deciso di intervenire sugli stipendi. Scopiamo insieme cosa ha in mente per i lavoratori italiani.

In questi mesi, si è assistito ad un aumento del costo della vita. Complici le varie emergenze che stanno interessando l’Italia e non solo, infatti, i prezzi dei prodotti energetici e alimentare hanno subito sbalzi davvero impressionanti che di conseguenza non sono sostenibili dai lavoratori.

In un tale contesto, Mario Draghi ha fatto sapere di essere pronto a predisporre un adeguamento dei salari rispetto al costo attuale della vita. Per fare ciò, a metà luglio, Draghi dovrebbe cominciare una serie di incontri con le parti sociali per capire quali sono le loro pretese e dunque qual è la strada da percorrere dal Governo. Senza dubbio una simile misura avrebbe il beneficio di consentire agli italiani di sostenere in maniera più efficace l’aumento dei prezzi, misura che tra l’altro potrebbe essere affiancata a quella relativa al taglio del cuneo fiscale. A tal proposito, infatti, i sindacati si sono detti favorevoli al taglio del cuneo fiscale. Le tasse sui salari hanno la conseguenza di impoverire i lavoratori e rendere maggiormente onerose per le imprese. Ovviamente, resta il nodo relativo alla reperibilità di quelle che sono le risorse necessarie per attuare la predetta manovra. Il Governo è a lavoro per riuscire a trovarle ma molto probabilmente non si riuscirà a farlo prima della pausa dovuta all’estate. E’ molto più verosimile che si opti per degli interventi meno drastici tra cui quello di rendere obbligatoria l’applicazione se presente del contratto migliore in ciascun ambito lavorativo.

Oltre a ciò, con ogni probabilità si procederà all’erogazione di bonus mirati rivolti alle fasce di popolazione che versano in condizioni economiche precarie. Il requisito dunque per avere accesso a questi bonus di natura temporanea sarà molto probabilmente un Isee basso. Dopo aver distribuito le somme ai più bisognosi, sarà il turno di tutte le altre categorie di lavoratori. Si tratta di interventi che rappresentano soltanto un primo passo verso l’attuazione di una normativa ben più incisiva che tenga conto delle ripercussione che l’attuale situazione geopolitica sta avendo sugli italiani.

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