Prezzi troppo alti, cosa rischiamo di non trovare più al supermercato

I prezzi troppo alti, così come la siccità, sta rallentando la produzione di alcuni prodotti molti dei quali rischiano di scomparire dai supermercati. 

C’è una grave crisi che si sta abbattendo sull’Italia. Non sono quella energetica, che sta mettendo in ginocchio molte aziende e industrie, ma anche quella dell’acqua. Il Governo ha stanziato nuovi fondi, 36.5 milioni di euro, a favore di quei territori che sono stati colpiti maggiormente dalla siccità. Ma non bastano, ecco cosa sta succedendo.

La produzione di mais è a rischio. Uno dei cereali più coltivati, in Italia, è a rischio a causa della forte siccità che sta colpendo la nostra nazione. Il mais è molto utilizzato nell’agricoltura industrializzata visto che serve a produrre farine e mangimi per animali. Entro metà luglio servono delle piogge copiose e regolari ma al momento le previsioni lo escludono. Per questa ragione la produzione di mais è a rischio.

Si ipotizza una resa di 40-50 quintali per ettaro di mais, un crollo 50%. A riportare questo dato è Cia-Agricoltori. Se la raccolta sarà di questa portata diventa davvero un grosso problema con rischi per l’alimentazione anche degli allevamenti di bestiame. La produzione di mais è concentrata soprattutto al nord Italia. La siccità sta mettendo in ginocchio molti agricoltori visto che è arrivato il calo dei profitti dovuto al crollo della quotazione di cereali.

Il prezzo del mais, degli ultimi giorni, è di 35 euro al quintale. Una cifra molto bassa, considerando le spese che deve sostenere un agricoltore con rincari energetici e di fertilizzanti. Con queste cifre, infatti, non può neanche rientrare nelle spese.

La mancata produzione di mais avrebbe degli effetti davvero catastrofici. I risultati negativi indurrebbe le principali aziende agricole italiane a soffermarsi su altri prodotti e ad abbandonare questa coltura. Un quadro davvero negativo causato da questa siccità e dall’assenza di acqua. Molte aziende non hanno investito più nelle irrigazioni di emergenza che potevano aiutare in questo caso.

Cia-Agricoltori sottolinea che anche le aree di coltivazione di zone a riposte ha dato degli effetti negativi e poco stimolanti per quanto riguarda la produzione di mais. Una situazione davvero complicata che rischia di compromettere anche la coltivazione di mais per il futuro.

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