Bonus 200 euro, perché le cose rischiano di andare male

Bonus 200 euro, ecco cosa sta succedendo. Tutti gli aggiornamenti su questo tema. 

Dal primo luglio i pensionati ed alcune categorie di lavoratori hanno ricevuto il bonus 200 euro sul cedolino o in busta paga. Molti altri lo riceveranno nei prossimi giorni o nei prossimi mesi. Poi ci sono le persone che non lo riceveranno a causa delle loro situazioni reddituali.

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Una situazione che ha spinto il sindacato della Cgil, con la vice segretaria Gianna Fracassi, e i segretari confederali di Cisl e Uil Giulio Romani e Domenico Proietti a protestare e a dire la loro su questa questione.

“Apprendiamo che può essere posta la fiducia sul testo di legge di conversione del Decreto Aiuti che non avrà delle modifiche sostanziali sull’indennità una tantum dei 200 euro. Questa misura è stata istituita per fornire assistenza e sollievo a tutte le famiglie alle prese con caro vita. Noi come sindacato abbiamo segnalato delle criticità su questo sostegno. Per noi non è erogato alle categorie più fragili e bisognose”, le dichiarazioni riportate da Today.

Molte categorie non riceveranno il bonus 200 euro. Ci sono lavoratori che rischiano di restare fuori. Ecco la presa di posizione dei sindacati.

“Ci sono i precari così come i lavoratori agricoli o quelli dello spettacolo che abbiano meno di cinquanta giornate di lavoro che non possono accedere al bonus. Così come non riceveranno il sostegno i lavoratori che sono stati licenziati a giugno e senza contratto a luglio. Pensiamo ai precari della scuole e a coloro che sono andati in pensione a partire dal primo luglio”. 

“Anche i disoccupati che hanno ricevuto fino a maggio la Naspi, non riceveranno i 200 euro. Anche i lavoratori che sono assunti con contratti di stage e tirocini o lavoratori di Cooperative di tipo B, non avranno il bonus una tantum. Infine, anche i dottorandi e assegnisti di ricerca, i lavoratori socialmente utili, i lavoratori autonomi occasionali”.

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Infine, Fracassi, Romani, Proietti, concludono. “Non c’è stata neanche la modifica che limita l’indennità per famiglia a chi ha il reddito di cittadinanza. Riteniamo che questo bonus non sia stato dato alle categorie che, nei fatti, sono quelle con l’alto tasso di povertà o sono lavoratori precari. Chiediamo al Governo di risolvere questa situazione”

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