Mutui, perchè diventa un problema se ti ammali di tumore

Quando ci si ammala di tumore e allo stesso tempo si è alle prese con il mutuo, ciò può diventare un problema. Ecco spiegato il perchè.

Non tutti sanno che nel caso in cui ci si ammali di tumore oltre a dover affrontare i problemi di salute connessi a tale diagnosi, bisogna fare i conti anche con le banche nel caso in cui si abbia chiesto un mutuo.

Il soggetto che dopo essersi ammalato di tumore risulti guarito deve fare i conti con la banca. Questa, infatti, potrebbe richiedere la documentazione necessaria per poter avere la garanzia che colui che ha richiesto il mutuo possa vivere il tempo necessario. Sicuramente si tratta di una pratica per nulla umana e solidale. A tal proposito, la politica ha deciso di intervenire per evitare che il malato sia costretto a subire il ricatto dapprima descritto. Al Senato, in particolare, ci sono diverse proposte volte a porre fine a quello che può essere definito un vero e proprio calvario per molte persone che dopo aver affrontato problemi relativi alla loro salute sono chiamati a dover fare i conti anche con le banche che talvolta impediscono loro di continuare a vivere la loro vita in tranquillità. Nonostante i dati rivelano che più di 3 milioni di persone riescono a sopravvivere dopo un tumore, da parte degli istituti di credito invece continuano ad essere considerati malati e questo ha portato a parlare della necessità di introdurre il diritto all’oblio per tutti i malati oncologici.

E’ necessaria dunque una legge che garantisca alle persone che hanno ricevuto una diagnosi di tumore di non essere oggetto di discriminazioni da parte di banche e anche assicurazioni. Affinché tale norma si concretizzi, sono scese in campo anche molte associazioni tra cui la Favo, Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia. Questa si è adoperata a raccogliere le storie di tantissimi ex pazienti che hanno affrontato e sconfitto il tumore e che sono state raccontate proprio in sede parlamentare. Non resta dunque che auspicare che la predetta norma sia approvata nel più breve tempo possibile. Si tratta di un atto di civiltà che si deve a tutti coloro che hanno sofferto e che dunque non meritano di essere discriminati per questo.

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