27 luglio: non essere più chiamato dai call center ora dipende solo da te

Ecco cosa devi fare per non essere più chiamato dai call center. Arriva la norma il prossimo 27 luglio, i dettagli. 

Aggiornamenti riguardo le chiamate dei call center. Sarà possibile iscrivere il proprio numero nel registro pubblico delle opposizioni. Ecco cosa rischia chi continua a telefonare senza il tuo consenso.

Dal 27 luglio sarà possibile iscrivere il proprio numero di cellulare nel registro pubblico delle opposizioni, revocando così il consenso a ricevere telefonate pubblicitarie non desiderate, così come da Decreto 26/2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 13 aprile che estende il diritto a non ricevere telefonate dai call center anche alla telefonia mobile, possibilità già prevista per la telefonia fissa che, a dirla tutta, ha funzionato in modo relativo.

Le aziende di telemarketing e di vendita che non si adegueranno rischiano multe fino al 4% del fatturato e fino a 20 milioni di euro.

Il registro pubblico delle opposizioni è un servizio gratuito voluto dal ministero dello Sviluppo economico tramite il quale l’utente può chiedere che il proprio numero di telefono fisso e mobile vengano protetti al fine di non ricevere telefonate che non ha autorizzato.

Succede spesso che, aderendo a servizi online e offline, si conceda anche in modo involontario il diritto a terzi di contattarci per finalità di marketing. Può accadere quando firmiamo un contratto o quando, iscrivendoci a un sito web, concediamo autorizzazioni senza averle lette per esteso (non lo fa nessuno).

Rispetto all’attuale registro, creato nel 2011 e che consente l’esclusione soltanto di numeri di telefonia fissi presenti negli elenchi telefonici, il nuovo registro delle opposizioni comprende sia i numeri fissi, sia quelli di telefonia mobile non riportati negli elenchi telefonici e copre anche le telefonate fatte da sistemi automatici che effettuano chiamate anche in orari improbabili e fanno cadere la linea subito dopo avere risposto.

Per iscriversi è sufficiente visitare l’apposito sito e indicare il proprio nome e cognome, codice fiscale, data e luogo di nascita unitamente ai propri numeri di telefono indicando quali tipologie di pubblicità non si vuole ricevere (la scelta è tra le telefonate e le pubblicità cartacee, ovviamente si possono indicare entrambe). Occorre attendere il 27 luglio per iscriversi, abbiamo provato e ancora il sitema si aspetta che i numeri di telefono indicati siano pubblici, quindi presenti negli elenchi telefonici.

In alternativa l’iscrizione può essere fatta tramite telefono al numero verde 800 265 265 oppure via email all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it. Chi volesse iscriversi al registro mediante raccomandata deve compilare questo modulo e allegare copia del proprio documento di identità.

L’iscrizione, come detto, è gratuita e quindi vanno declinate tutte quelle eventuali offerte di assistenza che prevedono il pagamento di somme, anche piccole.

Aderendo al registro si revocano anche le autorizzazioni concesse in passato, si tratta quindi di una revoca retroattiva, che riguardano sia la pubblicità telefonica sia quella postale. Non vengono toccate però le autorizzazioni concesse direttamente che possono essere revocate con richiesta espressa alle aziende a cui sono state accordate.

Estendendo le opposizioni anche alla telefonia mobile e a prescindere dal fatto che i numeri di telefono siano pubblici, il Garante per la privacy riconosce la sensibilità delle informazioni di cui operatori di telemarketing e call center in genere entrano in possesso. E questa è una nozione importante.

L’attuale registro delle opposizioni, in vigore dal 2011 e limitato ai soli numeri di telefono fisso iscritti negli elenchi telefonici, ha mostrato qualche lacuna. A partire dal 25 maggio 2018 è però entrato in vigore il regolamento 2016/679 chiamato General data protection regulation (Gdpr) a cui il Garante per la privacy dà molta importanza. Ci si attende quindi che, con il nuovo registro, le segnalazioni vengano accolte ed esaminate con rinnovato vigore. Segnalazioni che possono essere effettuate mediante appositi moduli da compilare che possono essere prelevati dal sito istituzionale del Garante per la privacy.

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