Gas dalla Russia, il Governo dice che lo stop è un’opportunità ma potremmo finire in un vicolo cieco

Il Gas dalla Russia arriva in quantità sempre minori e urge un’alternativa: in che modo si può trasformare lo stop in un’occasione

La realtà dei fatti ormai la si conosce ed è necessario adeguarsi. La possibilità di rinunciare al gas russo c’è, ma bisogna fare i conti con i costi. Tutti i Paesi che dipendono in maniera importante dalle forniture energetiche di Mosca hanno il dovere di diversificare le fonti per avere maggiori assicurazioni in caso di eventi spiacevoli, come è accaduto con il conflitto in Ucraina.

La Russia ha quindi puntato proprio sul ricatto in termini energetici in questo momento, e già nel primo semestre del 2022 i dati ci dicono che Gazprom non è più il maggior fornitore di gas in Europa. Al primo posto ora c’è il colosso norvegese Equitor. Il gas fornito dalla Russia ora è già quantificabile in meno di 5 miliardi di metri cubi, rispetto ai 19 miliardi del 2019. Siamo anche a meno della metà del Gnl che arriva da Qatar e Stati Uniti.

Gas, come far di necessità virtù

Mentre Polonia e Lituania sono orientate verso la fonte americana, Italia e Germania guardano con più attenzione al Gnl qatariota. C’è chi vede questa situazione come un’opportunità, come ad esempio il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che sostiene: “Se fossimo noi europei, senza subire il ricatto di Vladimir Putin, a tagliare il cappio che scelte sbagliate, incaute e non del tutto chiare, hanno stretto attorno al nostro collo”.

L’idea di Cingolani sarebbe anche fattibile ma da attuare con gradualità. Infatti, al contrario degli Stati Uniti, l’Europa non ha le forze e soprattutto i giacimenti per una strategia autonoma di questo tipo. Potrebbe comunque diventare hub e centro di più mercati energetici. Ecco quindi che un’urgenza può diventare un obiettivo strategico.

Al momento quindi, se l’urgenza è quella di non finanziare la macchina bellica di Putin, sostituire il fornitore può avere un senso. Tuttavia, passare a una totale esclusione del gas russo potrebbe causare altre problematiche. L’ideale sarebbe poter attingere a un numero maggiore di fornitori e escludere una qualsiasi dipendenza.

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