Acqua Sant’Anna, è la prima: via le bottiglie dai supermercati

L’emergenza è arrivata a toccare anche l’anidride carbonica, ormai introvabile: Acqua Sant’Anna costretta a bloccare la produzione

Dopo l’aumento dei prezzi, la difficoltà nel reperire le materie prime e la siccità, ecco anche l’emergenza anidride carbonica. Le conseguenze sono immediate e il più grande produttore europeo di acque oligominerali, Acqua Sant’Anna, ha bloccato le linee di produzione dei prodotti gassati. Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato dell’azienda di Vinadio, in provincia di Cuneo ha fornito spiegazioni.

“La Co2 è introvabile e anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record e alla siccità che sta impoverendo le fonti. Le aziende di Co2 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità.

Acqua Sant’Anna, perché sono finite le scorte

Lo stesso problema si era verificato anche l’anno scorso, ma Bertone spiega che in quel caso erano riusciti a tamponare. Stavolta però l’emergenza si sta ripresentando per tutti i produttori europei e i fornitori non hanno voluto sentir ragione, neanche a fronte di una proposta di pagamento maggiore. Bortone aggiunge: “Siamo riusciti a recuperare un piccolo carico che ci arriverà dall’Olanda, ma ci servirà per qualche giorno, forse soltanto uno”.

Intanto l’acqua frizzante rischia di scomparire dagli scaffali dei supermercati. Una volta esauriti gli stock nei magazzini non ci saranno più bottiglie in vendita: “La grande distribuzione, la stessa che non riconosce i forti aumenti subiti dalle nostre aziende per i rincari dell’energia e delle materie prime, arrivati fino a 130-150%, è arrabbiata perché non riusciamo a soddisfare le richieste”.

E il problema, come spiega sempre Bertone, riguarda anche l’industria dolciaria, che si serve dell’anidride carbonica per preparare i suoi prodotti.

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