Crisi energetica, perchè la Germania ora vuole il nostro gas

La crisi energetica sembra non conoscere limiti: la Germania ora vuole il nostro gas. Scopriamo insieme per quale ragione.

Per quanto riguarda le materie prime energetiche, in particolare, il gas, le brutte notizie non cessano ad arrivare. Ora, infatti, la Germania è intenzionata ad avere il nostro gas e questo non fa che peggiorare la situazione.

Il colosso energetico russo, Gazprom, ha fatto sapere che le forniture di gas non potranno essere garantite per via di problemi con la manutenzione di un gasdotto. Per molti, però, questa non è altro che una scusa con cui la Russia ha deciso di tagliare le forniture ai Paesi dipendenti energeticamente dalla stessa. Di conseguenza, qualora Putin decidesse di ridurre ulteriormente l’afflusso di gas, l’Unione Europea metterebbe in atto un sistema basato sulla solidarietà tra i Paesi membri. Questo significa che l’Italia sarebbe costretta a fornire una parte di quelle che sono le sue riserve alla Germania. Questo infatti è il Paese che sta risentendo di più dell’attuale crisi energetica. Ad ogni modo, da questa situazione ad uscirne vincitore è il capo del Cremlino che, difatti, in seguito alla guerra in Ucraina è riuscito ad incassare un fiume di denaro dal gas, ossia più di 6 trilioni di rubli.

A proposito della possibilità che Putin possa decidere di chiudere i rubinetti delle forniture di gas, il ministro Cingolani ha fatto sapere che il Governo sta mettendo a punto un piano di emergenza senza contare che proprio in questi giorni Draghi ha firmato degli accordi con l’Algeria che, difatti, ha aumentato le forniture di gas al nostro Paese. Fatih Birol, il Capo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, comunque, ha incoraggiato gli stati membri dell’Unione Europea a ridurre i consumi già a partire da questa stagione. In questo modo, infatti, sarà possibile evitare di trovarsi costretti ad effettuare tagli drastici nel caso in cui le forniture da parte della Russia dovrebbero fermarsi o diminuire ulteriormente. In poche parole, Birol ha parlato di riduzioni preventive per evitare di farsi trovare impreparati nel caso in cui dovesse verificarsi un eventuale scenario negativo. E’ chiaro dunque che anche l’Italia deve cominciare a pensare a questa possibilità.

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