Reddito di Cittadinanza, cosa aspettarsi dopo la caduta del Governo

Dopo la caduta del Governo in molti non sanno cosa aspettarsi in materia di Reddito di Cittadinanza. Ecco cosa potrà accadere.

Con la fine anticipata del Governo di Mario Draghi sorge spontaneo chiedersi quali potranno essere le modifiche che saranno apportate al Reddito di Cittadinanza, una misura fortemente criticata da molte forze politiche.

Da sempre la misura in esame raccoglie critiche anche piuttosto pesanti e dunque divide le varie forze politiche. Di conseguenza durante questo periodo di transizione o anche dopo le elezioni, ci si chiede in che modo verrà modificato. Al momento va detto che il Governo dimissionario sta lavorando sulle misure di decontribuzione contenute all’interno del Decreto Aiuti per cui il Reddito di Cittadinanza non sarebbe tra le priorità. In poche parole, non si sta lavorando a nuove possibili modifiche che con ogni probabilità non dovrebbero verificarsi durante tutto il 2022. E’ chiaro che con l’insediamento di un nuovo governo e dunque dopo le elezioni politiche il discorso potrebbe cambiare. Ci sono alcune forze parlamentari come, ad esempio, Lega e Fratelli d’Italia che puntano addirittura all’abolizione della misura, mentre Forza Italia sarebbe pronta ad apportare alcune modifiche che non sono ancora state definite. Dal canto loro, Pd e Movimento 5 Stelle vorrebbero mantenere il beneficio attuando però un rafforzamento di alcuni punti.

Alla luce di quanto appena detto è chiaro che con la caduta del Governo Draghi che aveva rifinanziato la misura stanziando un altro miliardo di euro, resta da capire quali saranno i nuovi sviluppi. Le modifiche, il rinnovo o l’eventuale abolizione dipenderanno da quale forza politica riuscirà ad ottenere la maggioranza. Dunque è tutto rimandato dopo le elezioni dal momento che l’esecutivo sta spostando le sue attenzioni su quelli che sono i provvedimenti urgenti e sulle misure di decontribuzione previste dal nuovo Decreto Aiuti che dovrebbe essere approvato la prossima settimana. Non a caso, l’ex Premier Draghi ha tenuto un incontrato con i sindacati per raccogliere le loro richieste. Si tratta di un incontro a cui erano presenti i segretari di Cisl, Uil e Cgil nonché il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, Renato Brunetta, Ministro della Pubblica Amministrazione e Daniele Franco, Giancarlo Giorgetti e Stefano Patuanelli, rispettivamente i ministri dell’Economia, dello Sviluppo e delle Politiche Agricole.