Spese sanitarie, scontrini addio

Le spese sanitarie possono essere detratte dalle tasse presentando tutti gli scontrini: tra poco tempo i contribuenti potranno dire addio a quest’ultimi.

È stato approvato il decreto semplificazioni, che a breve verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo servirà a rendere più facili i controlli del Fisco sugli scontrini medici da detrarre, che non serviranno più fisicamente.

La detrazione verrà applicata anche se non si sarà fisicamente in possesso dello scontrino cartaceo a prova della spesa fatta. Tuttavia quest ‘scorciatoia’ può essere utilizzata solo in alcuni casi in particolare.

Uno è il modulo 730 precompilato. Secondo il nuovo D-L. 73/2022, se il modello viene inviato senza essere modificato, il Fisco non effettuerà i controlli sui dati forniti (spese medico-snitarie, funebri, universitarie ecc).

Se invece il 730 viene modificato prima della consegna, i controlli vengono effettuati, ma non sulle dichiarazioni in merito alle spese mediche modificate. In questo caso il professionista o CAF che si sta occupando della pratica dovrà effettuare dei controlli delle spese mediche al fine di verificare che tutto coincida.

Addio agli scontrini medici dal 2023: come funzioneranno i controlli. L’Agenzia delle Entrate non può intervenire

L’Agenzia delle Entrate interverrà soltanto se il professionista/CAF riscontrerà delle incongruenze, ma non partiranno i controlli diretti. Inoltre, una volta convertito in legge, il decreto semplificazioni introdurrà un’altra novità sulle detrazioni delle spese mediche.

Al fine dei controlli, non sarà necessario conservare i singoli scontrini o fatture delle prestazioni mediche, come si legge nel DL: dato che gli operatori sanitari trasmettono le informazioni al Sistema Tessera Sanitaria, ogni documento si può reperire online accedendo al STS o sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Tutte le novità sui controlli fiscali (in merito alla detrazione delle spese mediche) e le altre disposizioni del nuovo Decreto Semplificazioni, si applicheranno alla dichiarazione dei redditi riferita all’anno 2022, per cui entreranno in vigore dal prossimo 2023.

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