A causa della carestia globale e della guerra gli italiani stanno mangiando molto peggio e questo è un problema per il portafogli ma anche per la salute.
Vediamo che cosa sta succedendo e che cosa si rischia.
I cibi sono sempre più cari e sempre più difficili da trovare. La colpa è del cambiamento climatico ma anche dell’inflazione e della guerra. Il cambiamento climatico rende i cibi più difficili da produrre.
L’inflazione li rende più costosi e la guerra rende tante materie prime difficili da approvvigionare.
Per esempio la stretta del grano voluta da Putin ha reso il grano molto più costoso e più difficile da trovare. Le conseguenze sono molteplici. Non solo i cibi diventano molto più costosi al supermercato ma la loro qualità scende pericolosamente. Infatti le aziende alimentari sono costrette a comprare materie prime sempre più scadenti. Un esempio emblematico è quello dell’olio di palma. Per anni non si è fatto altro che ripetere di quanto fosse nocivo l’olio di palma… di quanto fosse ecologicamente non sostenibile e di quanto si dovesse eliminarlo praticamente da qualsiasi alimento.
Oggi l’olio di palma è tornato sulle nostre tavole ed anzi è diventato anche caro. Per molti produttori di alimenti il problema vero è diventato proprio quello persino di trovare l’olio di palma. Ma il problema è a 360°. Infatti consumatori che fino a ieri stavano molto attenti alla provenienza dei cibi e alla filiera alimentare oggi purtroppo sono costretti ad acquistare cibo anche di infima qualità. Oggi c’è sicuramente un risparmio economico ma domani quali danni potrà recare alla salute questo continuo infischiarsene della qualità dei cibi?
Il problema è che l’Italia ha difficoltà a reperire tante materie prime alimentari, di conseguenza gli italiani mangiano sempre più cibo spazzatura e non lo pagano neppure poco. Gli esperti sottolineano come le abitudini di consumo dei Consumatori Italiani si siano veramente trasformate. Le catene di hard discount che propongono merce di qualità molto bassa oggi vengono prese d’assalto e questo non deve stupire perché la capacità di acquisto delle famiglie è diminuita