Reddito di Cittadinanza senza futuro. E presto sarà facile perderlo

Arrivano nuove regole per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza che non ha futuro. Ecco svelati i motivi, molto presto sarà molto difficile ottenere il riconoscimento. 

Il Reddito di Cittadinanza è una misura del Governo, a favore delle famiglie che hanno difficoltà economiche. Spetta, infatti, a tutti quei nuclei familiari che hanno dei requisiti economici specifici e che sono in possesso di cittadinanza, residenza in Italia. Ai beneficiari aspetta un assegno mensile per un periodo massimo di 18 mesi. Ecco però le novità in arrivo.

Presto sarà facile perdere il Reddito di Cittadinanza

La misura del Reddito di Cittadinanza è stata pensata per aiutare tutti i cittadini senza lavoro. Almeno inizialmente, l‘idea era quella di offrire un sussidio momentaneo prima di trovare un impiego a chi faceva richiesta del Reddito. E invece qualcosa è andato storto.

Le offerte di lavoro non sono mai arrivate e i centri dell’impiego sono andati in tilt così come i navigator, che avevano il compito di supportare tutti i percettori del Reddito di Cittadinanza. L’assegno mensile previsto, per i beneficiari, è di almeno 18 mesi. Questo termine può però essere rinnovato presentando una nuova domanda, previa sospensione per un mese.

Il Reddito di Cittadinanza spetta a tutti i cittadini che hanno l’ISEE inferiore ai 9360 euro; hanno un patrimonio immobiliare  non superiore a 30.000 euro; patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, aumentato di 2mila euro in base al numero dei componenti della famiglia fino a 10.000 euro, e di 7.500mila euro per i nuclei familiari con componenti con disabilità; non essere in possesso di autoveicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi prima della richiesta o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc o navi e imbarcazioni; non essere disposti a misure cautelari.

Per tutti i beneficiari del Reddito di cittadinanza c’è l’obbligo di accettare una proposta di lavoro se lo stipendio è superiore a 858 euro. In caso di rifiuto del lavoro, scattano le riduzioni dell’importo. Il datore di lavoro lo comunica al centro dell’impiego che a sua volta aggiorna la pratica e viene inserito in altri eventuali rifiuti già arrivati dallo stesso soggetto.

A partire dalla seconda offerta rifiutata scatta l’obbligo di accettare la terza offerta di lavoro, altrimenti si perde il sussidio.

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