Canone Rai, questa volta fanno sul serio: prepariamoci all’aumento

In Rai soffia il vento del cambiamento e questo include anche il canone da pagare in bolletta: tra poco cambierà tutto, ecco perché.

L’emittente storica nazionale ha deciso di cambiare stile, non nei contenuti, ma nell’architettura. Stando all’ultima comunicazione ufficiale, l’intenzione è quella di ristrutturare lo storico edificio di Viale Mazzini, sede principale.

Come comunicato: “Nuovi spazi, più comfort per le persone, tecnologie all’avanguardia e una progettazione basata sui principi di biofilia e sostenibilità renderanno l’edificio fortemente innovativo”.

E ancora: “Spazi per i servizi alla persona, con una riqualificazione della zona ristoro, la creazione di un giardino esterno su via Podgora. Riqualificazione della galleria di opere d’arte, con gli arazzi rinascimentali e le sculture, esempi rappresentativi del grande patrimonio artistico e architettonico Rai”.

Oltre al rinnovamento della sede, parte della cifra stanziata dalla Rai servirà ad effettuare delle modifiche anche al famigerato canone annuale. Come già annunciato qualche tempo fa, dal prossimo anno il canone verrà svincolato dalla bolletta elettrica.

Canone Rai: si teme l’aumento nel 2023

La manovra fa parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), un impegno del Governo italiano nei confronti dell’Unione Europea. Questo perché il canone rappresenta un onere improprio, ovvero non può essere accorpato al costo dell’energia elettrica consumata.

C’è da ricordare che il canone fu anni fa accorpato alla bolletta elettrica a causa dell’elevato tasso di evasione, che si è azzerato del tutto. Di conseguenza era diminuito anche il costo da 113 a 90 euro.

Con la nuova separazione tra canone e bolletta si rischia di tornare alla situazione precedente: più evasione e soprattutto l‘aumento dell’importo da pagare. Addirittura si vocifera di un possibile costo pari a 300 euro l’anno.

Per noi è un’ipotesi poco realistica, tuttavia sono molti i punti ancora poco chiari a riguardo. Ad esempio non è ancora stato deciso il nuovo metodo di pagamento, che si attuerà nel prossimo 2023.

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