Coi nuovi algoritmi il fisco stanga auto nuove, spesa al supermercato e conti cointestati

Gli italiani sono davvero nel mirino del fisco perché oggi l’Agenzia delle Entrate utilizza strumenti veramente sofisticati.

I nuovi algoritmi dell’Agenzia delle Entrate vanno a radiografare con precisione la vita quotidiana degli italiani e nulla può sfuggire.

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Se si acquista un’auto nuova ma questa auto non appare proporzionata alla situazione economica del contribuente ecco che immediatamente partiranno i controlli. Quando si acquista un’auto nuova certamente non si ha l’intenzione di compiacere il fisco ma di acquistare un auto valide e conveniente.

I nuovi controlli cercano gli squilibri nella vita di tutti i giorni

Tuttavia oggi il fisco può incrociare numerosi database e quindi se il valore dell’automobile non appare in linea con la situazione economica ecco che le cose potrebbero andare male.

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Ma il fisco incrocia anche il bancomat con la spesa di tutti i giorni. Il ritmo dei prelievi al bancomat e il tipo di spese che la famiglia fa vengono comparate tra loro. La parola d’ordine è proprio equilibrio. Infatti ci deve essere un equilibrio tra le spese che la famiglia porta avanti e gli introiti che riceve. Se questo equilibrio non c’è o se è solo apparente con i nuovi algoritmi il fisco lo scopre subito. Uno strumento a disposizione del fisco si chiama super anagrafe dei conti correnti mentre un altro è l’intelligenza artificiale vera. Inutile dire che la spesa di tutti i giorni o i movimenti sul conto cointestato sono sorvegliati con massima attenzione. 

Con gli algoritmi controllare diventa più facile

Ma in un caso e nell’altro per il fisco diventa semplicissimo scoprire tutte le cose che non vanno. Quindi le famiglie italiane devono stare estremamente attente soprattutto alle spese di tutti i giorni e alle abitudini che apparentemente possono sembrare più banali. Infatti sono proprio queste abitudini che possono essere sicuramente stangate dal fisco. Tutto deve essere in un certo equilibrio nella vita del contribuente e questo equilibrio emerge proprio dai vari database. Con tutti i database che il fisco può incrociare ci vuole poco a scoprire quello che non va, ma una filosofia simile viene seguita anche nei controlli sul superbonus. In quel caso ci deve essere equilibri tra valore dell’immobile, valore del bonus richiesto e situazione patrimoniale del richiedente.

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