Scuola dell’obbligo per tutti i bambini a 3 anni, così Letta vuole investire sull’istruzione

La proposta del leader dem avanzata durante il meeting di Rimini non è stata accolta di buon grado, sia dalla platea del meeting che dagli avversari politici. 

La scuola materna obbligatoria, con i bambini in classe già a partire dai tre anni. È la proposta avanzata da Enrico Letta, leader del Pd, durante il meeting di Rimini, un’idea che la platea dei presenti ha accolto con fischi e disapprovazione.

Il tema ha acceso il dibattito su uno dei punti chiave su cui si gioca la campagna elettorale in vista del voto del prossimo 25 settembre, con la proposta dei dem che ha scatenato le reazioni degli avversari politici.

Duro il commento di Carlo Calenda, leader di Azione: “Letta ha detto una cosa che non sta né in cielo né in terra”, mentre Salvini ha definito “un genio” Letta, per essersi fatto fischiare a Rimini. Una proposta “irreale” secondo la ministra per il Sud, Mara Carfagna: “Non solo è in perfetto stile sovietico ma anche fuori dalla realtà. L’offerta di nidi e asili in molti Comuni del Sud non arriva al 15 per cento dei bambini residenti”. Una risposta che però fa intendere un “qui pro quo”: l’idea di Letta infatti riguarderebbe soltanto i bambini tra i 3 e i 5 anni, e non quelli con meno di 3 anni, che invece frequentano l’asilo nido.

Cosa ci dicono i dati Istat

Pixabay

In base agli ultimi dati Istat, ad oggi gli iscritti in età regolare nelle scuole dell’infanzia statali e paritarie sono poco più di 1,2 milioni, pari all’89% dei bambini. Secondo i dati forniti dai dem, l’obbligo pensato da Letta porterebbe a un’ulteriore scolarizzazione di 150mila bambini, 96mila dei quali nelle istituzioni statali, e all’assunzione di 8.700 insegnanti. Una “mossa” che costerebbe alle casse dello Stato circa 279 milioni di euro ogni anno, ma con la gratuità per le famiglie, la spesa totale andrebbe a superare i tre miliardi di euro annui. I termini di quanto sta accadendo sono spiegati dal sito today.it.

L’idea di Letta

L’idea di Letta è stata “bollata” come folle dalla maggior parte dei suoi avversari politici, eppure si tratta di una impostazione già adottata in altri Paesi dell’Unione europea. In Francia e in Ungheria la scuola inizia a 3 anni, uno in più per Irlanda del Nord, Lussemburgo e Grecia, mentre in Inghilterra, Olanda, Austria, Bulgaria e Repubblica Ceca si comincia a 5 anni. Invece, in Finlandia ed Estonia, l’obbligo è fissato a 7 anni.

 

 

 

 

Impostazioni privacy