Bollette del gas, attenzione alla regola dei 15 giorni

Termosifoni accesi 15 giorni e smart working nel nuovo piano di emergenza contro i rincari del gas. Sarà un inverno duro.

In questi giorni non si fa altro che parlare dell’allarme gas e dei piani razionamenti del governo per risparmiare in vista dell’inverno. Le previsioni non sono affatto rosee. Le ultime bollette arrivate a casa sono state un vero e proprio salasso.

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Già prima di aprire la busta contenente la fattura del gas o della luce, aumenta la preoccupazione e quel: “Chissà quanto dovrò pagare stavolta?” diventa quasi un mantra, che si ripete ogni volta che il postino suona alla porta per consegnarci la bolletta. Scontato dire che questa situazione ha davvero stancato tutti. Pensavamo di stare tranquilli dopo le ferie. Invece no. Immaginate quando arriveranno le bollette ad ottobre o novembre. Per i prossimi mesi rischiamo seriamente non solo di dover sborsare un sacco di soldi per il gas, ma anche per la spesa alimentare, la luce e forse anche il carburante. Il governo, spiega www.investireoggi.it, nel frattempo sta pensando ad un piano razionamento che sta prendendo forma.

Termosifoni accesi 15 giorni e smart working nel nuovo piano contro i rincari del gas

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Tra i possibili scenari ipotizzati per far fronte all’aumento del prezzo del gas, figurano lo spegnimento dei monumenti e dei lampioni stradali in anticipo, la chiusura anticipata di negozi, locali e aziende per risparmiare a luce e anche la settimana corta a scuola, con il sabato libero. Per le abitazioni si suppone di abbassare la temperatura di 2 gradi. Nelle ultime ore sono giunte alcune novità sul piano razionamento del gas: si punta ad accendere i termosifoni 15 giorni dopo, un’ora al giorno con un grado in meno e lo smart working per tutti i dipendenti pubblici. Infine, le insegne dei negozi si dovranno spegnere dopo le 23. Insomma, chi per motivi di lavoro, tanto per fare un esempio, si troverà a uscire di casa di notte sarà immerso in un simil blackout.

Riscaldamenti un’ora in meno al giorno

Andiamo ad analizzare bene il piano del governo. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici in smart working, l’ipotesi è sul tavolo e permetterebbe di risparmiare l’8% sui consumi. Negli uffici è già stato deciso di abbassare i termosifoni di un grado.
Un’altra ipotesi è quella di accendere i termosifoni 15 giorni dopo rispetto al calendario a cui siamo abituati. In più si vaglia anche l’opportunità di accendere i riscaldamenti un’ora in meno ogni giorno. Il governo pensa anche al taglio dell’illuminazione nei negozi e pubblici esercizi dopo le 23.

Si valuta anche la chiusura anticipata degli uffici pubblici alle 17,30 e dei negozi che potrebbero chiudere alle 19. Anche per i locali notturni il coprifuoco potrebbe scattare alle 23. Gilberto Dialuce, presidente dell’agenzia Enea, al Corriere ha parlato anche della proposta di ridurre la doccia di due minuti, della riduzione della temperatura dell’acqua e dell’utilizzo degli elettrodomestici a pieno carico. In questo ultimo caso, però, starà al singolo seguire o meno i consigli. Le notizie sembrano confermare che ci aspetta un inverno difficile tra rincari e razionamenti; il nuovo governo si troverà una bella gatta da pelare da ottobre.

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