I risparmi degli italiani sono molto alti ma non restano nel nostro Paese: ecco come stanno le cose

Gli italiani sono un popolo di risparmiatori ma nessuno forse si sarebbe aspettato che i nostri risparmi dal 2011 al 2021 siano aumentati del 50%. Nel valore assoluto quindi +1.700 miliardi di euro, arrivando a 5.256 miliardi alla fine dello scorso anno. Una cifra che corrisponde al doppio del debito pubblico allo scorso 31 dicembre.

Possiamo quindi dedurre che considerando l’Italia come sistema, questa è molto più solida e sostenibile sul piano finanziario di tanti paesi che ci guardano dall’alto verso il basso. Si tratta di una questione da sottolineare, perché abbiamo visto durante la crisi finanziaria del 2008 che quando il settore privato è messo in difficoltà dai debiti, alla fine i governi intervengono.

Risparmi degli italiani, la situazione

Possiamo stabilire senza ombra di dubbio che gli alti risparmi degli italiani siano stati accumulati negli ultimi decenni proprio grazie all’elevata spesa pubblica in deficit, quindi sussidi, impiego pubblico, pensioni anticipate ecc. Ci sono quindi alcuni numeri che meritano di essere attenzionati in proposito e vediamo ora di quali si tratta.

Il primo riguarda gli investimenti in titoli di stato, ovvero quasi 122 miliardi, il 2,32% dei risparmi degli italiani complessivamente impiegati. Solo una decina di anni prima la percentuale era del 5,22%. In altri termini possiamo dire che investiamo molto di meno nel debito pubblico italiano, sia per i minori rendimenti che per l’accresciuto rischio sovrano percepito.

C’è poi da considerare anche il fenomeno crescente della diversificazione dei portafogli. Ad ogni modo, se investissimo ancora nei BTp allo stesso modo del 2011, avremmo qualcosa come 150 miliardi di euro in più nei bilanci familiari, oltre il 5% aggiuntivo nello stock di debito. L’altro dato invece riguarda i fondi comuni che sono passati da 235 a 771 miliardi per un boom del 227%.

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