Medicinali introvabili. E la colpa è della crisi energetica

La crisi energetica sta portando a un’altra situazione preoccupando, ovvero la scomparsa dei medicinali: la situazione

Quello che si prospetta per l’Unione Europea, e in particolare per l’Italia, è un autunno di grande crisi e incertezza. I tanti fattori congiunti che si sono uniti in questo breve arco temporale hanno complicato maledettamente le cose e la crisi energetica è uno di questi: infatti il costo del gas è in aumento giorno dopo giorno e questa è una situazione che preoccupa molto le istituzioni.

Le imprese vedono crescere tantissimo i prezzi in bolletta. Uno degli scenari che si sta prospettando è la chiusura dell’attività da parte di centinaia di aziende, in attesa di tempi migliori e condizioni più favorevoli. Uno dei comparti più esposti alla crisi è quello dell’industria siderurgica, con chiusure prolungate anche oltre la fine di agosto e il ricorso alla cassa integrazione per molti lavoratori.

Medicinali essenziali, perché non si trovano

A lanciare l’allarme si è aggiunto anche il settore farmaceutico, con i vertici di Farmindustria che hanno descritto con gravità la situazione: “Nel nostro settore si profila un reale scenario di carenza di farmaci. E’ a forte rischio anche la sopravvivenza delle aziende produttrici di medicinali, che sono beni essenziali, non solo per la salute ma per la sicurezza di un Paese”.

L’aumento dell’energia al +600% è sicuramente la causa principale. A rischio sono i medicinali essenziali, ovvero quelli che permettono ai cittadini di convivere con le patologie più comuni. Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, ha affermato: “Questa crisi energetica determina effetti indiretti aggiuntivi, per le aziende farmaceutiche, con incrementi di tutti i fattori della produzione. Ma da parte nostra non è possibile  aumentare i prezzi per i consumatori perché questi sono in larga parte vincolati agli accordi sottoscritti con Aifa”.

 

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