Crisi, anche l’acqua minerale sta diventando un problema

La crisi investe anche il settore dell’acqua minerale e le aziende sospendono la produzione: il motivo principale

Ora anche il Gruppo Sanpellegrino ha preso la decisione di stoppare per due giorni la produzione di acqua nello stabilimento di Ruspino, a Bergamo, dove l’acqua viene imbottigliata. Ad oggi gli impianti sono fermi e i dipendenti sono andati in ferie. Il problema nel reperire l’anidride carbonica alimentare per aggiungere le bollicine alle bevande sta pensando anche sui colossi del settore.

Crisi acqua minerale

L’anno scorso l’azienda era tornata ai livelli produttivi di prima della pandemia, arrivando a fornire quasi 3,5 miliardi di bottiglie per un fatturato di 878 milioni di euro. La carenza di anidride carbonica non è comunque un problema solo italiano o del Gruppo Sanpellegrino, bensì di tutto il settore. La causa, come al solito, è dovuta all’aumento dei prezzi dell’energia.

Crisi, le conseguenze dell’assenza di C02

Infatti i nuovi prezzi rendono più costose sia l’estrazione che la produzione e a questo si aggiungono gli aumenti dei prezzi di vetro, plastica, alluminio e cartone. Anche nel Regno Unito l’anno scorso molte aziende hanno dovuto fronteggiare il problema sul mercato della CO2 e in alcuni casi soltanto l’intervento del governo ha scongiurato situazioni di crisi irreversibili.

La stessa cosa era accaduta a luglio per Acqua Sant’Anna, con il presidente Alberto Bertone costretto a sospendere la produzione di bevande gassate. I vertici del Gruppo Sanpellegrino ha fatto sapere di essere alla ricerca di nuovi canali di approvvigionamento anche per scongiurare situazioni simili in futuro. L’intento dei sindacati è di incontrare la rappresentanza sindacale unitaria per il timore di uno stop forzato.

Va precisato che l’anidride carbonica è impiegata non solo in ambito alimentare ma anche in quello medico, per cui la mancanza di quest’ultima può avere conseguenze ben più gravi dell’assenza di acqua sulla nostra tavola

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