Ottobre, di quanto aumenteranno davvero le pensioni

L’anticipo della rivalutazione degli assegni all’ultimo trimestre del 2022 è un piccolo aiuto, ma non regge il confronto con la crescita dell’inflazione. 

inizio del mese di ottobre sarà l’occasione buona per toccare con mano gli effetti delle rivalutazioni delle pensioni. Un aumento dell’assegno mensile è sempre una buona notizia per i pensionati, certo, ma in questo caso gli importi saranno contenuti, soprattutto per chi percepisce poche centinaia di euro e specialmente se confrontati con la crescita generalizzata dei prezzi e il caro energia. Di quali cifre parliamo? Questi aumenti spettano a tutti? E cosa succede nelle prossime settimane?

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La rivalutazione degli assegni, stimata intorno al 2% sulla base dell’inflazione 2022, scatta dal mese di ottobre. Si tratta di una misura inserita dal governo “in via eccezionale” nel decreto aiuti bis dell’agosto scorso, per “contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2022 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche”, come si legge nell’articolo 21 del provvedimento in questione. La misura è stata anticipata rispetto al mese di gennaio 2023, ed è valida solo per coloro che ricevono un assegno fino a un massimo di 2.692 euro. È soltanto transitoria: vale per il trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022, inclusa la tredicesima. Durerà quindi fino a fine anno, con l’aggiunta nel mese di novembre del riconoscimento anticipato del conguaglio relativo alla differenza tra l’inflazione calcolata in via provvisoria all’1,7% per il 2021 e quella effettiva dell’1,9%. In quest’ultimo caso non si tratta di un vero e proprio aumento, in quanto già dovuto al pensionato. A partire da gennaio 2023 scatterà la vera e propria rivalutazione degli assegni.

Gli aumenti delle pensioni da ottobre a dicembre

E veniamo alle cifre. A quanto ammontano in concreto questi aumenti? Per la pensione minima di 524 euro tutto ciò si traduce in un incremento lordo di 11 euro circa al mese.

Per un assegno lordo da mille euro, invece, l’effetto cumulato sarà di 70-80 euro circa. Per una da duemila euro di 130, mentre per il trattamento che tocca quota 2.692 (il tetto massimo fino a cui viene riconosciuta la rivalutazione anticipata di tre mesi), a conti fatti ce ne saranno circa 160-170 in più, sempre nel trimestre da ottobre a dicembre. Si tratta di cifre lorde, che dunque saranno poi limate dall’impatto dell’Irpef.

Secondo questo studio del sindacato Uil, l’anticipo parziale della rivalutazione delle pensioni a ottobre del 2% previsto dal decreto aiuti comporterà un aumento medio da 10 a 51 euro al mese degli assegni, circa 10 euro lordi al mese ogni 500 euro percepiti.

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