Gas, perchè dall’1 Ottobre inizia il periodo nero

La situazione di crisi legata al gas pesa sulle famiglie da mesi: Ottobre però potrebbe essere il mese peggiore. Ecco perché.

La data del 1° Ottobre è temuta da molti italiani, timore sempre legato alla crisi energetica iniziata con la guerra in Ucraina. I rincari si sono proiettati su tutti gli aspetti del vivere, ma il peggio non è ancora arrivato.

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A quanto pare, e dalle informazioni a noi pervenute, il vero dramma inizierà con l’arrivo dell’inverno. I prezzi di Luglio sulla bolletta del gas avevano già mandato nel panico in tanti, quelle di Agosto e Settembre hanno superato ogni immaginazione.

I più colpiti sono stati i piccoli imprenditori e aziende, che si sono ritrovati con bollette fuori dal comune e che non sono riusciti a sostenerne i costi. Chi è sopravvissuto a questi ultimi due mesi potrebbe non superare invece Ottobre.

Dal 1° Ottobre il prezzo di luce e gas dovrebbe subire un ulteriore aumento, già attivo a monte. Le aziende fornitrici e distributrici di energia sul territorio sono arrivati a spendere più di 25 miliardi solo nel mese di Agosto, per comprare le forniture necessarie.

Rischio scioperi: la crisi si fa sempre più pericolosa

La rovina, dunque, si rischia già a partire dal fornitore. Se questi subiranno dei ritardi -più che logici e previsti- nei pagamenti, la paura è di non riuscire ad andare avanti. Cittadini e imprenditori chiedono adesso la rateizzazione degli importi, ma non tutte le aziende potranno permettersi delle entrate intermittenti.

A questo punto è molto probabile che, saltando un pagamento, luce e gas vengano staccati immediatamente. È già successo, a cittadini che hanno dovuto rinnovare i contratti, o sono stati costretti ad accettare contratti più costosi.

Secondo Assoutenti “Milioni di famiglie potrebbero rimanere senza gas a causa della situazione di grave crisi in cui versano piccole e medie società fornitrici”. I dati di Utilitalia vedono a rischio chiusura ben 70 operatori italiani.

Sempre Assoutenti ha puntato il dito contro lo Stato, accusandolo di ignorare la grave situazione. Potrebbe essere più che reale la possibilità di scioperi con “uno choc dei consumi in tutti i settori”, con giornate di stop volontario all’uso del gas in casa o agli acquisti.

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