Consumo dell’energia, così controlleranno la tua casa

Dal prossimo mese si da il via al piano d’emergenza per il risparmio di gas e luce: vediamo insieme come potrà lo Stato controllare la vostra casa.

Dopo i due anni di controlli serrati a causa di Covid e green pass, adesso lo Stato ha trovato un nuovo metodo per tenere sotto osservazione gli italiani, questa volta direttamente nelle loro case.

Consumo energia

Si ricomincia sempre all’arrivo dell’autunno, consuetudine da due anni. Questo sarà il terzo per gli italiani, che adesso verranno controllati dal Ministero della Transizione ecologica in merito ai consumi energetici. Anche per questo terzo anno, i controlli saranno tutti in digitale.

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha creato un database apposito nella quale verranno conservati tutti i dati relativi al patrimonio immobiliare di ogni singolo italiano, informazioni già reperibili in altre banche dati.

Insieme saranno conservati anche i dati sulla prestazione energetica delle abitazioni, così da poter controllare se le regole di risparmio energetico siano state applicate o meno. Il Governo Draghi ha pensato bene di legiferare prima della sua inevitabile caduta.

Controlli sulle case: cosa succede da Ottobre

L’ex ministro Roberto Cingolani ha firmato il decreto n.304 lo scorso 4 Agosto. Lo scopo è quello di creare ancora una volta un’identità digitale, simile al green pass, ma questa volta per la vostra casa. Lo scopo è anche tenere d’occhio i furbetti dei bonus.

Le ‘indagini’ saranno eseguite anche sulla base dei dati in possesso dell’Agenzia delle entrate, riguardanti le detrazioni come il superbonus o l’ecobonus, e altri bonus e vantaggi ottenibili. Le informazioni che andranno a raccogliere saranno svariate.

Enea vorrà sapere la metratura dell’immobile, il numero di vani, la categoria catastale. Dopodiché si procede con le informazioni più importanti, ovvero le caratteristiche energetiche, la tipologia di impianti di riscaldamento, i consumi annui e l’eventuale produzione di energia elettrica (con impianti fotovoltaici, ad esempio).

Gli italiani stentano a crederci, ma il Ministero della Transizione ecologica ha assicurato che queste misure serviranno ‘soltanto’ a stilare un piano utile ad aiutare i cittadini a migliorare le prestazioni energetiche dei propri immobili. I realistici credono che servirà soltanto ad intascare qualche multa in più.

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