Anni di risparmi andati in fumo: perché i prossimi mesi cambiano il nostro futuro e cosa puoi fare

La crisi economica sta letteralmente mandato in fumo i risparmi degli italiani. Ecco perché nei prossimi mesi il nostro futuro potrà cambiare

L’inflazione è probabilmente il peggior nemico per i risparmi di un cittadino. I risparmi in un contesto economico così difficile perdono di valore, tutto a svantaggio dei contribuenti che hanno deciso di depositare una parte dei loro averi.

(Risparmi inflazione/Flickr)

Ecco, quindi, perché a causa dell’inflazione il futuro dei nostri risparmi cambierà e cosa potrai fare intanto per evitare il peggio.

Risparmi, ecco l’effetto dell’inflazione che li fa andare in fumo

Secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, l’inflazione è in continua crescita e, a causa di questa situazione i risparmi dei cittadini stano letteralmente erodendo. Gli esperti dell’associazione hanno infatti stimato una perdita di circa 92 miliardi di euro.

Nel 2022 l’inflazione prevista è dell’8% e tutto ciò ha portato ad una diminuzione della dimensione economica reale dei depositi in banca. A soffrire maggiormente sono le grandi città, in quanto i prezzi hanno visto un aumento maggiore e la vita costa ancora di più.

A seguito dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Bce, poi, le banche hanno iniziato a riconoscere gli interessi positivi ai correntisti, non riuscendo però a fermare l’emorragia delle perdite, soprattutto per quei nuclei familiari maggiormente in difficoltà.

L’analisi della Cgia, inoltre, ha visto delle differenze sostanziali per le rispettive zone del Paese. Secondo le ricerche, infatti, i centri urbani sono state le zone maggiormente penalizzate, soprattutto i quartieri dove c’è più benessere.

(Risparmi inflazione/Flickr)

L’inflazione è stata particolarmente dura, infatti, a Roma, dove è stata registrata una perdita di circa 7,42 miliardi di euro in risparmi. Non va meglio a Milano, dove l’inflazione ha letteralmente bruciato circa 7,39 miliardi di euro. Livelli alti, seppur più bassi, a Torino (3,85 miliardi), Napoli ( 3,33 miliardi) Brescia (2,24 miliardi) e Bologna (1,97 miliardi).

Ma a preoccupare ancora di più è il rischio stagflazione, ovvero una situazione in cui vi è un consistente aumento dei prezzi e una crescita economica praticamente inesistente. In questo contesto, le previsioni sarebbero disastrose: la crescita del Paese si fermerebbe del tutto e ad aumentare sarebbe solo l’inflazione, con conseguenze che abbiamo appena visto.

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