Per risparmiare in bolletta è bene anche scegliere il ferro da stiro giusto: le varie tipologie e i relativi consumi
Uno degli elettrodomestici che non possono assolutamente mancare in casa è il ferro da stiro. Anche questo però, come tutti gli altri, se usato con troppa frequenza, può andare ad impattare pesantemente sui consumi elettrici di un nucleo familiare. Con il caro energia dell’ultimo trimestre è necessario ora sapere con precisione quali sono i costi di ogni elettrodomestico.
Si teme anche la bolletta dell’acqua e quindi si cerca di fare a meno di qualche uso abituale, come può essere magari il forno, ma il ferro da stiro serve sempre e conoscere come variano i consumi in base alla tipologia è praticamente d’obbligo.
Ferro da stiro, tutte le tipologie e i consumi
In questo modo infatti è possibile risparmiare un po’ nella bolletta di fine mese. Andiamo a vedere allora nel dettaglio cosa c’è da sapere.
Specifichiamo subito che non c’è un metodo univoco per scoprire i consumi di un ferro da stiro, perché non tutti hanno lo stesso consumo energetico e molto dipende dalla tipologia. Esistono tre modelli più comuni: il ferro da stiro compatto, quello con caldaia e quello generatore di vapore. Il ferro da stiro compatto possiede un serbatoio interno e l’acqua finisce in parte sulla piastra. Si calcola un costo media tra 0,50-0,65 euro l’ora.
Il ferro da stiro a caldaia è il modello solitamente più pesante ma considerato l’ideale per lunghe sessioni. In questo caso il consumo è di 0,45-0,60 euro l’ora. Ci sono infine i ferri da stiro generatori di vapore, come i compatti ma con un serbatoio più grande. In media un ferro da stiro di 2400 W ha un consumo tra o 0,50-0,60 euro l’ora.
In media quindi un ferro da stiro costa sui 50 centesimi l’ora, ma se usato tanto può incidere sulla bolletta. Tra gli accorgimenti da prendere ci sono quelli di stirare solo indumenti che necessitano della stiratura, come le camicie, e stendere gli abiti in modo che si asciughino con meno pieghe.
