Bollette, arriva la sentenza “soldi pagati ingiustamente”

L’intervento dell’Antitrust ammonisce le imprese per le modifiche ingiuste alle bollette: cosa accade ora

L’Antitrust è scesa in campo per aiutare decine di migliaia di clienti diventati bersagli delle modifiche improvvise dei contratti per alzare le bollette alle stelle. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato è passata allora alle minacce all’imposizione: “Fate marcia indietro. Quelle modifiche ai contratti su luce e gas erano illegittime e contrarie al decreto di stop del governo scattato il 10 agosto scorso, ma retroattivo”.

Bollette (ANSA Foto)

Tale intervento è scattato per obbligare le quattro società (Iberbrola, E.On, Iren e Dolomiti Energia) a ripristinare i vecchi contratti su luce e gas. Le prime due società dovranno pertanto applicare le condizioni dell’offerta originaria per tutti coloro che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative, ma anche permettere di tronare alle condizioni di prima a quei clienti che dopo la modifica hanno scelto di rifarsi a un nuovo fornitore.

Bollette, le imprese dovranno fare dietrofront

Le altre due società, Iren e Dolomiti, dovranno invece “sospendere le illegittime comunicazioni di modifica mantenendo fino al 30 aprile il prezzo di fornitura precedente il 10 agosto”. Inoltre per tutte le società è scattato l’obbligo di informare individualmente i consumatori sul cambio di marcia. L’Antitrust continua dunque a vigilare sull’intero settore e si attendono adesso informazioni da altre venticinque imprese energetiche.

Il problema nasce dalla mancata giustificazione delle imprese sulla propria condotta. L’Antitrust sostiene che, a seguito dell’aumento esagerato dei prezzi di gas e luce, quest’ultime hanno “indebitamente condizionato i consumatori ad accettare un nuovo contratto a condizioni ben peggiori ovvero a passare a forniture alternative”, come spiegato nella nota.

La mossa dell’Authority ha soddisfatto le Associazioni dei consumatori, che già dallo scorso maggio avevano sollevato la questione e ora chiedono un intervento della magistratura dopo l’esposto depositato in Procura per interruzione di pubblico servizio e inadempimento di pubbliche forniture.

 

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