Sui mutui sta accadendo un disastro

Quale impatto sui mutui con un ulteriore rialzo dello 0,75% dei tassi di interesse Bce? Con la riunione del 27 ottobre, il tasso è al 2% e il rischio per rate sempre più alte cresce. 

Cosa sta per accadere ai mutui con l’avvenuto aumento dei tassi Bce dello 0,75? Il quesito è di stretta attualità considerano che nell’incontro del 27 ottobre, a Francoforte Lagarde e il Consiglio hanno annunciato un altro intervento shock sul costo di finanziamento in Eurozona, il terzo consecutivo. Ora i tassi di interesse sono arrivati al 2,0%.

Arrivano stangate anche sui mutui/foto Pixabay

L’inasprimento di politica monetaria senza precedenti della Banca centrale europea sta scuotendo, seppure in modo indiretto, anche il settore mutui, appesantendo le rate soprattutto di chi ha stipulato contratti a tassi variabili. Cosa significa un nuovo rialzo dei tassi Bce di 75 punti base per i mutui fissi e variabili? Alcuni esempi e considerazioni.

Mutui e rialzo tassi Bce: cosa succede ora

Anche farsi la casa avrà un costo maggiore/foto Pixabay

La Bce ha aumentato i tassi di interesse di un altro 0,75% nella riunione di giovedì 27 ottobre, portando il tasso a un totale 2,0%, ovvero un livello molto elevato e cresciuto in tempi rapidissimi. Inoltre, non sono stati esclusi ulteriori interventi sul costo del denaro nei prossimi meeting. Quali effetti si innescheranno sui mutui? La previsione è di rate più pesanti per chi ha stipulato, o si accinge a farlo, un mutuo, specialmente se a tasso variabile.  Bisogna innanzitutto ricordare che gli indici europei sui quali viene calcolato il tasso di interesse sono due: l’Eurirs, parametro di riferimento per fissare la quota di interessi che si paga con un mutuo a tasso fisso (stabilita, quindi, alla stipulazione del contratto). E poi l’Euribor, indice impiegato per i mutui a tasso variabile, che è il tasso medio delle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee.

Mutui in corsa da inizio anno: cosa osservare

Proprio l’Euribor, dal quale si calcola il tasso di interesse di un mutuo variabile, è collegato alla politica monetaria Bce, nel senso che aumenta con un rialzo dei tassi della banca centrale. Il ragionamento alla base è il seguente: quando la Banca centrale interviene incrementando il suo tasso di riferimento, a crescere è anche il valore che le banche europee devono pagare quando prendono del denaro in prestito dalla Bce. Di conseguenza, le banche aumenteranno anche il costo per cittadini e imprese che chiedono prestiti e mutui. Quello che può succedere dopo le decisioni di Lagarde e dei suoi funzionari, quindi, è che le rate dei mutui a tasso variabile continuino a crescere, prospettando anche altri aumenti dei tassi Bce in futuro. Chi ha, invece, optato per un mutuo a tasso fisso e lo ha già stipulato, non vedrà cambiamenti nei pagamenti delle rate. Più attenzione, invece, dovrà prestare chi vuole accedere a un mutuo, poiché lo storico degli indici Euribor e Euris mostra chiaramente un balzo di entrami i tassi, fisso e variabile.

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