Rincari dei mutui, cosa hanno fatto gli italiani negli ultimi mesi

L’aumento dei tassi di interessi portato avanti dalla BCE sta riuscendo a non far aumentare ancora di più il livello dell’inflazione, ma tutto arriva ad un prezzo. In questo caso il prezzo è l’aumento delle rate dei mutui, sia a tasso fisso che, soprattutto a tasso variabile. 

Con l’inflazione ormai oltre il 10% in Europa, la Banca Centrale Europea è costretta a intervenire nuovamente sui tassi di interesse. Il preciso obiettivo dell’Unione è impedire al tasso di inflazione di aumentare di nuovo, così si interviene per mantenere i prezzi del mercato sotto controllo. Questa operazione, però, come abbiamo già avuto modo di sperimentare, ha dei risvolti negativi.

Aumento dei tassi dei mutui
Foto ANSA

A pagare le spese degli interventi della BCE sui tassi di interesse sono i firmatari di mutui per l’acquisto di case. A causa del meccanismo secondo cui vengono calcolati gli interessi delle rate del mutuo, questi sono sempre gravemente influenzati dai tassi di interesse. Questo significa che più si alzano i tassi di interesse, più alti sono gli interessi sulle rate del mutuo richiesto.

Angoscia mutui, ecco i dettagli degli aumenti

L’angoscia dei mutuari viene sottolineata dalle ricerche di Codacons, che sottoliena come gli aumenti dei tassi di interesse stanno intaccando le rate dei mutui in maniera consistente. I calcoli parlano di aumenti delle singole rate di 40 fino a 50 euro al mese, corrispondenti a 480 fino a 600 euro all’anno.

Questo aumento, seppure consistente, deve essere sommato a quelli che sono occorsi nei mesi precedenti. La BCE sta continuamente cercando di mantenere il controllo sul tasso di inflazione manomettendo il valore del denaro, in modo che il suo costo sia sempre più alto. Il risultato è che dall’inizio dell’anno l’aumento dei mutui è stato, nei casi limite, di 3.100 euro all’anno. A soffrire maggiormente sono stati i mutui a tasso variabile, più economici al momento della firma del contratto, ma anche può suscettibili alle variazioni del mercato.

Banca centrale europea
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Per fare un esempio: attualmente un mutuo a 25 anni da 200.000 euro a tasso fisso prevede un Taeg del 3,53% e una rata da 490 euro mensili. A settembre del 2021 il Taeg era allo 0,98% e la rata pari a 370 euro al mese. Un mutuo a 20 anni da 200.000 euro a tasso variabile, invece, raggiungeva un Taeg dello 0,39% e una rata di 858 euro al mese a settembre 2021. Oggi, il Taeg è dell’1,84% e la rata mensile raggiunge la quota di 978 euro.

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