Cartelle e multe, cosa ha deciso di fare Giorgia Meloni

Nel 2023 ci saranno degli interventi decisi per quanto riguarda le multe arretrate e le cartelle fiscali.

Il Governo Meloni ha deciso di dare un taglio netto ai debiti che gli italiani hanno con lo Stato, rottamando molte delle cartelle esattoriali arretrate di minor valore. Ecco cosa succederà nel 2023 e perché molto possono tirare un sospiro di sollievo.

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Per la terza volta nel giro di pochi anni ci sarà una rottamazione delle cartelle esattoriali, ovvero dei debiti arretrati che i cittadini italiani hanno contratto nei confronti del Fisco. La prima rottamazione era stata fatta sotto il secondo Governo Conte, mentre una seconda era arrivata con Mario Draghi al Governo. A quanto pare Giorgia Meloni ha deciso che quei due interventi non erano abbastanza, così ha deciso di operare una terza rottamazione delle cartelle, con in mente un fine preciso.

La decisione di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali ha due diverse e complementari ragioni. La prima è legata alla presente crisi economica. Da ormai un anno siamo invischiati in un giro di problemi economici innescati dall’invasione russa in Ucraina. Con tanta pressione fiscale ed economica addosso, gli Italiani faticano a far fronte alle più semplici spese quotidiane. Le sanatorie fiscali sono fatte per liberare gli italiani dal peso dei loro debiti fiscali. Debiti arretrati con l’Agenzia delle Entrate per tasse, multe o bolli auto non pagati in passato che oggi si sono trasformati in cartelle esattoriali che pesano sulle loro spalle. La sanatoria vuole cancellare le cartelle esattoriali di valore minore, in modo da cancellare quei debiti.

La seconda ragione dell’intervento è da ricercare nei grossi problemi di gestione del proprio archivio che l’Agenzia delle Entrate sta avendo proprio a causa delle cartelle esattoriali. Per poterle riscuotere, infatti, c’è bisogno di un lungo processo burocratico, ed è inutile, a volte controproducente, attivare tutta la macchina per un importo minimo. Spesso riscuotere cartelle esattoriali che hanno 10/15 anni costa più di quanto ne ricaverebbe lo Stato. Eliminare alcune delle cartelle minori è il modo più semplice per cancellare parte del problema.

Rottamazione fiscale 2023, a chi è rivolta?

Durante la precedente legislazione, Mario Draghi ha fatto eliminare tramite una prima sanatoria tutte le cartelle esattoriali del valore di 1.000 euro o meno risalenti al decennio dal 2000 al 2010. Giorgia Meloni, in continuità con quella decisione, ha deciso di puntare allo stesso valore delle cartelle esattoriali, andando a cancellare le cartelle del valore di 1.000 euro dal 2010 al 2015.

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La cancellazione delle cartelle avverrà automaticamente. I contribuenti che hanno una cartella esattoriale del tipo valido per la rottamazione non devono fare nulla. A non poter tirare un sospiro di sollievo sono invece quelli che hanno contratto debiti sotto forma di cartelle esattoriali per multe o imposte di origine comunale. Le imposte e le multe dei Comuni, infatti, sono state escluse dalla rottamazione 2023.

Le somme che dovranno comunque essere pagate

A essere cancellate dalla rottamazione, tuttavia, non sono le interezze dei debiti contratti con il Fisco. La rottamazione delle cartelle esattoriali prevede la cancellazione soltanto degli interessi e delle penali sulla tassa evasa, ma non la tassa stessa. La tassa che non è stata pagata, per cui è scattata la cartella esattoriale dovrà comunque essere corrisposta all’Agenzia delle Entrate.

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