Emmanuel Macron ha deciso di sfidare i sindacati sulle pensioni: ecco perchè i francesi stanno protestando contro la nuova riforma sul ritiro dall’attività lavorativa, minacciando di fermare completamente il paese.
Mentre in Italia i requisiti per accedere alla pensione di anzianità sono aver maturato almeno 20 anni di contributi e 67 anni di età, in Francia la situazione è molto diversa. Nel Belpaese, dal 1 gennaio 1996 i nuovi assunti versano i loro contributi al sistema pensionistico contributivo, mentre in Francia è ancora in vigore solo il sistema retributivo.
I francesi possono andare in pensione a 62 anni solo se hanno un adeguato versamento di trimestri contributivi. Altrimenti, l’accesso alla pensione è rimandato ai 67 anni. L’età media in cui si ritirano i francesi dal lavoro, però, è di 62 anni. Questo si verificherebbe perchè ci sarebbe circa un 7% di lavoratori che gode di condizioni particolari per accedere alla pensione anche prima dei 60 anni, come ad esempio i ferrovieri.
Il presidente francese Emmanuel Macron, durante il primo mandato, provò a riformare le pensioni. Sebbene gli italiani associno alla legge sulle pensioni il nome dell’on. Fornero, bisogna sottolineare che il leader di En Marche! aveva introdotto i provvedimenti sulle pensioni nel programma elettorale. La Riforma Fornero, invece, nacque dal governo tecnico.
Il testo scritto dal governo Macron nel 2020 non prevedeva l’aumento dell’età pensionabile. La proposta di legge, piuttosto, puntava ad eliminare i le condizioni speciali di alcune categorie che potevano accedere alla pensione prima delle altre. Le proteste portarono 800.000 persone in piazza a Parigi, ed i ferrovieri minacciarono di bloccare il paese.
Macron fu dunque costretto ad abbandonare la riforma delle pensioni durante il primo mandato. Dopo la rielezione ad aprile 2022, ha voluto presentare una nuova proposta di legge. Secondo i dati diffusi dallo stesso presidente, nei prossimi 25 anni le stime sono di un deficit di 20 miliardi di euro nel 2030 per le casse previdenziali francesi, oggi in attivo.
La nuova proposta di riforma elaborata dal governo di Macron prevede l’innalzamento dell’età pensionistica da 62 a 64 anni per i nati dal 1968. L’aumento sarebbe graduale di tre mesi ogni anno dal 2024 fino al 2030. Inoltre, per i nati dal 1976 si renderebbe necessario aver versato ben 43 anni di contributi per accedere all’intero assegno previdenziale.
Macron vorrebbe provare nuovamente ad eliminare tutte le condizioni speciali che permettono ad alcune categorie di accedere in anticipo alla pensione. Vorrebbe dunque creare dei requisiti uguali per tutta la classe lavoratrice francese. Inoltre, avrebbe proposto di alzare la pensione minima ad un netto di 1.200 euro al mese.
I sindacati si sono detti fortemente contrari, ed anche il leader di Reconquête, Eric Zemmour, ha avanzato delle controproposte che evitino l’innalzamento dell’età pensionabile. Dopo le ultime elezioni, il partito di Macron ha solo la maggioranza relativa in parlamento, e dovrà quindi tentare un accordo con il centro-desta dei Les Republicains.