Chi dovrà restituire 100 euro di bonus nel 2023

Chi dovrà restituire i 100 euro di bonus nel 2023? Ecco perchè diversi lavoratori hanno maturato un debito per un totale di 200 euro.

Con il decreto legge 66/2014 si è introdotto il Bonus Irpef, che in molti continuano a chiamare Bonus Renzi. Inizialmente consisteva in un trattamento integrativo di ulteriori 80 euro per tutti coloro che avevano un reddito inferiore a 28.000 euro. La misura ebbe un riscontro molto positivo ed inaspettato, e quindi la si rinnovò anche negli anni successivi.

Bonus 100 euro, chi è la platea di persone che dovrà restituirlo fino a settembre 2023
Chi dovrà restituire 100 euro di bonus nel 2023 – Investiresulweb.

Il Bonus Irpef manifestò subito i suoi limiti. Coloro che sono incapienti, infatti, si erano trovati a dover restituire l’intero importo ricevuto in sede di dichiarazione fiscale. Allo stesso tempo, i lavoratori con più contratti a tempo determinato, si erano visti erogare in alcuni casi il Bonus Irpef senza averne davvero i requisiti.

Chi dovrà restituire 100 euro di bonus nel 2023

Con la pandemia, il Bonus Irpef è stato incrementato a 100 euro mensili grazie alla legge di bilancio 2021. Nel 2022, il governo Draghi ha deciso per una drastica riduzione della platea degli aventi diritto del trattamento integrativo. Si è infatti abbassato significativamente il limite reddituale, che è sceso a soli 15.000 euro.

Secondo gli strumenti di calcolo messi a disposizione da La Repubblica, con una RAL di 28.000 euro un abitante della Lombardia che non è sposato e non ha familiari a carico guadagnerebbe 1.418,98 euro netti su 14 mensilità e 1.528,13 euro netti su 13 mensilità. Allo stesso tempo, una RAL di 15.000 euro corrisponderebbe ad uno stipendio netto mensile di 840,14 euro su 14 mensilità, 904,77 euro su 13 mensilità.

Il nuovo limite retributivo introdotto dall’anno 2022

Secondo l’ISTAT, nel 2021 un lavoratore su 3 percepiva meno di 1.000 euro lordi al mese. In molti casi si tratta di contratti part-time involontari: si può dunque parlare di sottoccupazione. La platea a cui si rivolgerebbe oggi il Bonus Irpef sarebbe di poco inferiore ad un milione di lavoratori, a patto che non siano incapienti.

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Un fac-simile di una busta paga dove è stato erogato il bonus irpef – Investiresulweb.

Nell’anno 2022, quando è stato abbassato il limite reddituale, si è verificato un problema nell’erogazione degli stipendi. NoiPA, che eroga stipendi e salari del settore pubblico italiano, ha erogato ugualmente il trattamento integrativo di gennaio e febbraio 2022 anche ai lavoratori con un reddito superiore a 15.000 euro ed inferiore a 28.000 euro.

Cosa succederà a coloro che dovranno restituire i 200 euro

Coloro che hanno ricevuto degli importi non dovuti, come ad esempio i 100 euro del trattamento integrativo a gennaio e febbraio 2022, si troveranno quindi delle trattenute in busta paga. Il debito del Bonus Irpef sarà dunque restituiti attraverso 8 mini-rate mensili da 25 euro: il lavoratore medio non dovrebbe neanche accorgersene.

Il recupero dei crediti si concluderà quindi a settembre 2023. A questo si aggiunge anche il termine dello sgravio contributivo del 2% per tutti i cedolini con importo lordo inferiore a 2.692,00 euro mensili. Anche lo sgravio contributivo del 3% per le buste paga con importo lordo inferiore a 1.923,00 euro è terminato con il mese di gennaio 2023.

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