Pensioni, perchè l’INPS ora è interessato a sapere dove risiedi

L’INPS ora è interessato a sapere dove risiedi: ecco perchè alcuni percipenti di pensioni dovranno fare attenzione al plico che arriverà via posta ordinaria.

Nei primi due mesi del 2023 l’INPS non è riuscito ed erogare la rivalutazione delle pensioni. A partire da marzo, quindi, verranno erogati anche gli arretrati secondo quanto stabilito dalla legge 448/1998. Per i trattamenti pensionistici pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS, ovvero 525,38 euro al mese, la rivalutazione sarà del 6.205%.

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Pensioni, perchè l’INPS ora è interessato a sapere dove risiedi – Investiresulweb.

Per i trattamenti pensionistici superiori a 2.626,90 euro ed inferiori a 3.152,28 la rivalutazione sarà del 3,869%. Le pensioni inferiori a 4.203,04 euro mensili, invece, avranno una rivalutazione del 3,431%. Coloro che percepiscono meno di 10 volte il trattamento minimo INPS avranno un aumento del 2,701%. Chi invece ha un assegno che supera 10 volte il trattamento minimo INPS avrà una rivalutazione del 2,336%.

Pensioni, l’INPS ora è interessato a sapere dove risiedi

Al fine di evitare erogazioni indebite degli assegni pensionistici, l’INPS verifica ogni anno l’esistenza in vita dei percipienti. Questo è facile per coloro che risiedono in Italia, dal momento che è sufficiente incrociare le informazioni contenute nelle diverse banche dati. Al contrario, per coloro che risiedono all’estero è richiesta la produzione di alcuni documenti.

Chi infatti ha trasferito la propria residenza all’estero, infatti, devono compilare l’attestazione all’esistenza in vita ormai su base annuale o bi-annuale. I moduli compilati, serviranno anche per il censimento dei pensionati italiani residenti all’estero, che anno dopo anno continuano ad essere in costante crescita a causa di diversi fattori.

Qual è la procedura da seguire con il plico che arriva via posta

I pensionati residenti all’estero avranno quattro mesi di tempo per attestare la loro esistenza in vita al di fuori dello stato italiano. A settembre 2023 si avvierà invece la procedura che consentirà di ricevere l’assegno pensionistico all’estero negli anni 2023 e 2024, da effettuare sempre tramite il plico ricevuto via posta ordinaria da Citibank.

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ISTAT, condizioni di vita dei pensionati negli anni 2020-2021 – Investiresulweb.

Uno dei motivi principali per cui i pensionati italiani decidono di emigrare all’estero è che il loro assegno mensile è di importo troppo ridotto per riuscire a sostenere le spese di sostentamento in Italia. Nonostante l’importo medio della pensione mensile sia di 1.285,44 euro nel 2022, oltre la metà degli assegni è al di sotto dei 1.000 euro.

Dove risiedono i pensionati italiani: le mete più scelte al di fuori del Belpaese

Secondo il rapporto di WordWideInps, il 46,6% dei pensionati che si trovano all’estero scelgono di trasferirsi in un paese in Europa. Mete come l’Ungheria, l’Albania o l’est Europa in generale consentono di non allontanarsi troppo dalle proprie origini vivendo in paesi dove la propria pensione ha un potere d’acquisto che consente ampiamente il sostentamento.

Se circa la metà dei pensionati rimane in Europa, il 26,8% delle pensioni sono di italiani residenti in America settentrionale, il 13,2% corrispondono a residenti in Oceania ed il 12,1% vengono erogati a chi ormai si è trasferito in America Latina. In questi dati, bisogna anche tenere conto che ci sono pensioni di reversibilità percepite da coniugi stranieri che, dopo il decesso del partner, tornano al loro paese di origine.

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