Riforma dell’IRPEF cosa accadrà all’importo degli stipendi

La riforma fiscale del Governo Meloni prevede un’importante riforma dell’IRPEF. Vediamo quali conseguenze avrà sugli stipendi.

Il Governo di Giorgia Meloni sta lavorando ad una riforma fiscale che avrà un impatto importante sugli stipendi dei lavoratori dipendenti. Il primo passo sarà la riforma dell’IRPEF. Analizziamo nel dettaglio quali saranno i cambiamenti per le varie fasce di reddito.

La riforma dell'IRPEF modificherà gli stipendi
La riforma dell’IRPEF avrà un impatto importante sugli stipendi/ Investiresulweb.it

La riforma fiscale a cui sta lavorando il Governo Meloni potrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri a breve. Sarà una riforma dal sapore rivoluzionario in quanto metterà mano in misura incisiva in ambiti in cui da decenni regna la confusione.

Nei piani del Governo la riforma coinvolgerà anche altre imposte come IVA, IRES E IRAP. Insomma si cercherà di incidere in maniera positiva sulle tasche degli italiani in questo periodo di crisi economica e caro vita.

A dare il “là” alla riforma fiscale sarà proprio la riforma dell’IRPEF. Sul tavolo dell’Esecutivo, per il momento, ci sono due ipotesi. Entrambe le strade porteranno all’abbassamento delle aliquote da quattro a tre ma gli effetti sugli stipendi potrebbero essere molto diversi.

Riforma dell’IRPEF e conseguenze sugli stipendi

Come per ogni riforma mai stata fatta, nessuno trarrà esattamente vantaggi in eguale misura. L’abbassamento delle aliquote Irpef da quattro a tre potrebbe, almeno in un primo momento, penalizzare alcuni lavoratori e avvantaggiare altri. Vediamo cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi.

Riforma Irpef e stipendi
Con la Riforma dell’IRPEF i redditi più bassi potrebbero venire penalizzati/ Investiresulweb.it

Come anticipato sul piatto ci sono due ipotesi, due possibili scenari. Un primo scenario prevede che per i redditi imponibili fino a 15.000 euro l’ aliquota resterebbe fissata al 23%; per i redditi compresi tra  15.001 e 50 mila euro, l’aliquota passerebbe al 28%;  infine, oltre i 50.000 euro l’aliquota sarebbe pari al 43%.

Se il Governo scegliesse di modificare l’IRPEF seguendo questa strada, i redditi più bassi – quelli compresi tra 15.000 e 28.000 euro – sarebbero penalizzati. Si troverebbero, infatti, a dover pagare tre punti percentuali in più. A trarne un bel vantaggio sarebbe, invece, chi percepisce uno stipendio lordo annuo compreso tra 28.000 e 50.000 euro: per loro l’aliquota crollerebbe dal 35% al 28%.

Ma c’è anche un secondo scenario sul tavolo dell’Esecutivo di Giorgia Meloni. La seconda ipotesi prevede un’aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro; la seconda aliquota al 33% scatterebbe dai 28.000 euro e si attesterebbe fino ai 50.000 euro. Oltre i 50.000 euro, invece, l’aliquota resterebbe ferma al 43%.

Seguendo questa seconda strada tutti pagherebbero meno tasse, sia i redditi più bassi sia quelli più alti. Infatti i redditi più bassi pagherebbero due punti percentuali in meno come anche la fascia dai 28.000 euro ai 50.000 euro avrebbe una riduzione di due punti passando dall’attuale 35% al 33%.

Per bilanciare eventuali squilibri sarà necessario accompagnare la riforma dell’Irpef ad una riforma delle detrazioni. Molte detrazioni e bonus di cui oggi beneficiano i lavoratori dipendenti con la dichiarazione dei redditi, potrebbero infatti sparire o essere ridotti per finanziare la riforma fiscale. Il rischio, tuttavia, è che ad essere penalizzati siano proprio redditi medio bassi. Il Governo dovrà, dunque, pensare ad un sistema di detrazioni calibrato in base al reddito.

 

 

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