Case, perchè non conviene più acquistare caldaie a gas

Acquistare le caldaie a gas non conviene più: ecco quali sono le motivazioni per cui sarebbe meglio orientarsi verso altre fonti di energia per il riscaldamento.

Il gas è la fonte più utilizzata al mondo nei sistemi di riscaldamento secondo l’IEA. Anche in Unione Europea ci sono ancora molti residenti che utilizzano le caldaie a gas. A causa delle sanzioni alla Federazione Russa, però, l’Eurogruppo ha deciso di ripensare completamente la propria strategia energetica di medio e lungo termine.

Caldaie a gas cosa succede
Case, perchè non conviene più acquistare caldaie a gas – Investiresulweb.it

A seguito delle sanzioni alla Russia, l’Unione Europea ha deciso di confermare ed accelerare il proprio progetto di Transizione Energetica. Questo significa che, entro il 2030, gli obiettivi di utilizzare delle energie rinnovabili verrà intensificato, a sfavore delle energie più tradizionali ed inquinanti come il carbone, la benzina, il diesel ed appunto il gas.

Case, perchè non conviene più acquistare caldaie a gas

Comprare caldaie a gas non conviene più. Tanti appartamenti e condomini hanno il riscaldamento che funziona in questo modo, ma la spinta che arriva dalla UE per le energie green comporta anche che vengano disincentivate le tipologie tradizionali di riscaldamento. A partire dal 1° gennaio 2024, infatti, entrerà in vigore la direttiva UE del 14 marzo 2023.

Secondo quanto riporta La Repubblica, gli stati membri dell’Unione Europea non potranno più elargire incentivi per l’acquisto di caldaie a gas. Si potrà però sovvenzionare l’acquisto o la manutenzione di caldaie ibride, ovvero quelle che utilizzano, oltre al gas, anche l’idrogeno oppure il bio-metano o che comunque siano abbinabili alle pompe di calore.

L’Italia è pronta al passaggio alle pompe di calore centralizzate?

L’indirizzo suggerito dalla UE, infatti, è quello di far adottare a tutti i residenti le pompe di calore per il riscaldamento degli edifici. Tutti le nuove abitazioni costruite in Italia negli ultimi dieci anni dovrebbero già essere in regola con quanto stabilito dall’Unione Europea. Un decreto del 2011, più precisamente il Decreto Rinnoabili, era intervenuto riguardo.

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Ecco le principali fonti di riscaldamento nel mondo secondo il report dell’Eurogruppo del 2020 – Investiresulweb.it

Le case edificate nel Belpaese dal 2011, infatti, hanno pompe di calore centralizzate e pannelli solari che possano supportare alla copertura di almeno il 50% del fabbisogno totale di energia del fabbricato. Questa quota è stata successivamente alzata di un ulteriore 10%, fino a raggiungere quindi il 60% nel 2022.

Il bonus che può far risparmiare diverse migliaia di euro

Il passaggio a pompe di calore centralizzate si preannuncia molto complicato per i palazzi e condomini d’epoca, che non hanno spazi per ospitare degli impianti così ingombranti. Chi volesse però modificare il sistema di riscaldamento della propria abitazione, però, deve sapere che ci sono delle sovvenzioni che permettono di risparmiare sui costi.

Per l’acquisto delle pompe di calore si può usufruire dell’Ecobonus 65%. In alternativa, si può effettuare l’accesso al Gse. Si tratta del Conto termico del gestore del sistema energetico, grazie al quale si può ottenere immediatamente il rimborso del 65% della spesa. Considerando i costi degli impianti, si tratta di un sussidio di diverse migliaia di euro.

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