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Come conoscere la giacenza media del proprio conto corrente e perché è importantissimo saperlo

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Massimiliano Ciancaglioni

La giacenza media è un dato fondamentale per i cittadini che vogliano delle agevolazioni: ecco perché e come calcolarlo

Ci sono dei dati fondamentali che i contribuenti che richiedono una dichiarazione ISEE dovrebbero sempre comunicare, e tra questi c’è la giacenza media.

Cerchiamo per prima cosa di capire cosa si intende quando si parla di giacenza media. Si tratta di una media ponderata dei saldi rispetto ai tempi di giacenza di questi stessi. Rappresenta una misura sintetica della quantità di denaro che circola su un contro corrente. Il periodo di riferimento del calcolo è solitamente di un anno.

Giacenza media, a cosa serve

Cerchiamo di capire quindi perché è importante avere la giacenza media. Innanzitutto questo dato serve all’Agenzia delle Entrate per stabilire il patrimonio mobiliare, ma soprattutto al cittadino perché è tenuto a comunicarlo ai fini della dichiarazione Isee e della Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) che è un requisito fondamentale per avere accesso alle agevolazioni previste dallo Stato, per il sostegno al reddito e per altre forme di tutela.

Ricordiamo che con una giacenza media bassa è più probabile trovarsi di fronte a un valore ISEE basso e quindi ad aver diritto a più agevolazioni. Inoltre una giacenza media pari o inferiore ai 5mila euro consente consente di non pagare l’imposta di bollo sul conto corrente. La stessa cosa vale per il libretto postale. Solitamente le banche dotate di sistemi online forniscono automaticamente un’attestazione della giacenza media, ma se così non fosse dovrai essere tu a calcolarla.

Come si calcola la giacenza media

Per calcolare la giacenza media annua sul conto corrente bisogna innanzitutto fare riferimento agli estratti conto, che riportato tutti i dati per arrivare alla somma finale. Si prendono quindi tutti gli estratti conto bancari ricevuti durante l’anno e per ognuno di questi si rilevano i numeri creditori totali. Questi vanno sommati e divisi per 365, che sono i giorni dell’anno.

Nel caso il conto corrente fosse intestato, la quota di saldo e giacenza è pari al 50%. Da quando questo dato è diventato fondamentale per la DSU, la banca ha l’obbligo di comunicare questo valore.

Massimiliano Ciancaglioni

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