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Come salvarti se non hai diritto alla Pensione

Published by
Federica Pollara

Esistono casi particolari in cui non si ha diritto a percepire la pensione: cosa fare in queste situazioni?

La pensione di vecchiaia spetta al compimento dei 67 anni, a patto che siano stati versati i regolari contributi minimi, pari a 20 anni o in alcuni casi il limite può scendere a 15 anni.

Nel caso i cui non si rispettino i requisiti sopra elencati -in base alla vostra situazione lavorativa- non si ha diritto a percepire la pensione di vecchiaia, ma potrebbero esistere altri modi per sbloccare la situazione.

Secondo la legge italiana, senza aver maturato almeno 20 anni di contributi non è possibile percepire la pensione. Tuttavia non è necessario che tutti gli anni siano lavorativi: possono essere accumulati anche gli anni di studio universitario -a patto che il percorso si sia concluso con il conseguimento della laurea- e gli anni durante il quale si percepisce l’indennità di disoccupazione Naspi.

Un’altra opzione è rientrare nelle platee definite dalle tre deroghe Amato o nella cosiddetta Opzione Dini, nel caso in cui abbiate accumulato soltanto 15 anni di contributi.

Inoltre se non si pensa di aver raggiunto i 20 anni contributivi, è possibile riunire in un’unica gestione più casse previdenziali, nel caso in cui abbiate versato i contributi in più casse. Per i periodi lavorativi sospesi o ridotti si può fare richiesta per la contribuzione figurativa.

Cosa fare quando non spetta la pensione?

Se siete disoccupati, oltre all’ovvia soluzione di trovare un lavoro, si può fare richiesta all’Inps per continuare a versare la contribuzione volontariamente, ma in questo caso bisogna farsi carico dei costi che possono essere più o meno elevati.

Per coloro che hanno iniziato a versare i contributi successivamente al 1° gennaio 1996 per accedere alla pensione è previsto che l’assegno percepito deve essere almeno pari al valore di 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. In questo caso sono sufficienti anche solo 5 anni di contributi ma la soglia di pensione si estende ai 71 anni.

Nel 2022 il valore di questa prestazione è di 468,10 euro; per questo motivo per accedere alla pensione di vecchiaia i contributivi puri devono aver maturato un assegno di almeno 702,15 euro.

Se tutte le alternativa sopra elencate non sono il vostro caso, l’unica soluzione è la pensione sociale, anche chiamato assegno sociale. È uno strumento a tutela di coloro che all’età di 67 anni non sono riusciti a garantirsi una pensione e che non svolgono alcuna attività lavorativa

Tuttavia, non basta che la pensione non spetti per avere diritto all’assegno sociale. Tale strumento viene riconosciuto solamente a coloro che si trovano in uno stato di bisogno economico, ossia a chi non supera le soglie di reddito definite annualmente.

Federica Pollara

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