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Russia, il rublo cresce più della altre monete: la beffa che può cambiare tutto

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Federica Pollara

Dopo un iniziale crollo, adesso il Rublo è in rialzo nonostante la guerra tra Russia e Ucraina: è addirittura più forte del dollaro.

Nonostante l’invasione del territorio ucraino da parte della Russia, e le sanzioni imposte dall’Occidente, la moneta nazionale è in rialzo. Il rublo russo ha guadagnato oltre l’11% sul dollaro americano. Secondo quanto osservato da Bloomberg, è la moneta in crescita più forte tra le 31 osservate, superiore anche a quella del real brasiliano che si è fermata al 9%.

Per quanto riguarda il cambio sul dollaro, oggi servono 65,6 rubli, a fronte dei precedenti 66,6; con l’euro il discorso cambia poco: per un euro servono 68,4 rubli rispetto ai 70,2 di poco tempo fa. All’inizio di marzo il rublo era arrivato a toccare quota 140 sul dollaro, poi si è progressivamente rinforzato ai numeri odierni.

A portare avanti la moneta russo sono state, soprattutto, le rigide misure di controllo dei capitali imposte da Mosca dopo l’introduzione delle sanzioni.

Inoltre a questo aspetto è importante aggiungere il pagamento richiesto in rubli per le forniture di gas naturale e all’obbligo per le imprese che esportano di vendere le riserve di divisa straniera.

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Inoltre la banca centrale di Mosca ha addirittura imposto sia ai cittadini russi che agli stranieri di vendere rubli in cambio di altre valute. Questa operazione ha bloccato le transazioni in rubli, escluse quelle che fanno aumentare il valore della moneta russa.

Gli analisti, esperti del settore, credono che una volta eliminati i controlli sui capitali la valuta tornerà a fluttuare liberamente sul mercato e ci potranno essere quindi nuovi crolli.

La ripresa del rublo ha permesso inoltre alla banca centrale un nuovo intervento sul tasso di sconto, che immediatamente dopo l’invasione dell’Ucraina era stato raddoppiato al 20%. Dopo una prima riduzione al 17%, ora è stato portato al 14% e ci sono margini per ulteriori ritocchi al ribasso fino al 12,5% entro la fine dell’anno.

L’istituto centrale ha sottolineato che ciò permetterà di “limitare la portata del declino delle attività economiche“.

Federica Pollara

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