Rottamazione delle cartelle, ecco tutte le notizie con i primi dati che sono arrivati alle Agenzie dell’Entrate.
E’ andata molto male la rottamazione delle cartelle con tanti milioni di italiani, che ne avevano dritto, non hanno pagato la tassa che era in scadenza lo scorso 9 maggio 2022. Ecco cosa succede adesso.
Secondo i primi dati riportati dall‘Agenzia delle Entrate solo la metà degli italiani che avevano dritto, hanno pagato le rate 2020 della rottamazione-ter che è scaduta lo scorso 9 maggio 2022. Numeri molto bassi che farà riflettere il Governo che dovrà tener conto di questi dati che certificano come, tante famiglie italiane, siano senza liquidità.
L’articolo 3 del Decreto Legge n. 119/2018 ha inserito la Definizione agevolata dei carichi affidati alla cosiddetta “Rottamazione-ter”, in favore di tutti coloro che hanno uno o più debiti con Agenzia delle entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.
La Definizione agevolata prevede la possibilità estinguere i debiti iscritti a ruolo contenuti nelle cartelle di pagamento, versando le somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe stradali non si pagano gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.
A causa della pandemia, nel decreto Sostegni-ter, era stato prorogato il termine per il pagamento delle rate della “Rottamazione-ter”, del “Saldo e stralcio” e della “Rottamazione delle risorse proprie UE “. In particolare chi non ha pagato le rate 2020 e 2021, poteva conservare i benefici della definizione agevolata, se rispettava come scadenza quella del 9 maggio 2022 seguenti scadenze a cui doveva essere fatto il pagamento. Dai dati che risultano all’Agenzia dell’Entrate, solo la metà dei contribuenti ha pagato. Circa 2,45 miliardi di euro (rate 2020+2021) che lo Stato avrebbe dovuto riscuotere.
Il dato mette in luce la grave crisi che ancora persiste nel nostro Paese con le famiglie e le imprese che si trovano senza liquidità. In molti attendono una nuova pace fiscale.
E’ bene ricorda che, il mancato pagamento della tassa della rottamazione-ter, scaduta lo scorso 9 maggio, comporta anche l’uscita dalla definizione agevolata. I versamenti effettuati, quindi, saranno considerati come acconto sulle somme dovute.
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