Gli autovelox che vengono installati dai comuni hanno anche la funzione di far cassa: quanto sono arrivati a guadagnare quest’anno
La crescita del numero di autovelox negli ultimi anni è stata impressionante, anche su tratti stradali che apparentemente non ne necessitavano la presenza. Il limite di 70 chilometri orari imposto in alcuni tratti è infatti difficile da rispettare per via delle caratteristiche della strada. Il sospetto che i Comuni abbiano il solo scopo di fare casa inserendoli è quindi lecito, soprattutto guardano i rendiconti dei proventi sulle multe che sono stati pubblicati.
C’è sempre ovviamente da considerare l’importanza di mantenere la giusta velocità quando si guida, visto che il 14% degli incidenti stradali dipendono proprio dal non rispetto di questa. Nel 2021 sono state oltre 1300 le vittime per incidenti stradali e le pattuglie hanno accertato quasi 600mila violazioni per eccesso di velocità. Torniamo però alle multe con gli autovelox installati dai comuni.
Queste multe sembrano quasi una tassa di passaggio per gli automobilisti e rappresentano una fonte di finanziamento importante per i comuni. L’utilizzo è finalizzato anche a rimpolpare le entrate delle amministrazioni locali, come testimoniato dalla pubblicazione sul web dei rendiconti delle multe, che molti comuni dimenticavano di rendere noti. Da quest’anno infatti c’è l’obbligo di comunicare al ministero dell’interno i dati entro il 31 maggio.
Andiamo a snocciolare qualche dato partendo dal comune di Melpignano, che porta da Lecce a Maglie e sulla SS16 Adriatica ha piazzato quello che è chiamato ‘l’autovelox della discordia’., perché ha creato tensioni fra la sindaca e l’opposizione. Andando a scrutare il rendiconto sui proventi delle contravvenzioni si scopre che il dato è di 4,986 milioni di euro, e parliamo solo del 2021.
La stessa cosa vale per la Calabria, a Rocca Imperiale in provincia di Cosenza, dove ci si avvicina al milione di euro. Ma il fenomeno di comuni che fanno cassa con le multe degli autovelox non è circoscritto solo a Sud Italia. Hanno guadagnato infatti ben 404mila euro anche a Nibionno in provincia di Lecco, sulla SS36. Secondo quanto riportato dal sito Ansa, l’ammontare di queste multe in Italia è di 3 miliardi, ma vengono pagate solo poco più della metà.
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