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Bonus 200 euro, così il Fisco ci tende la trappola

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Sabrina Pesce

In materia di bonus 200 euro bisogna prestare molta attenzione alla trappola che il Fisco può tendere. Ecco tutto ciò che devi sapere sui controlli messi in atto sui beneficiari.

Il bonus da 200 euro rientra tra le misura di politica sociale che il Governo Draghi ha inteso introdurre per poter aiutare le famiglie italiane che si trovano ad affrontare un’ondata di aumento dei prezzi a cui non si assisteva da molto tempo.

In materia di bonus 200 euro però il Fisco può attuare una trappola ai danni dei beneficiari. In particolare, l’erogazione della somma in questione è da considerarsi a tutti gli effetti di natura provvisoria. La somma, infatti, sarà erogata dall’Inps sulla fiducia per poi in un secondo momento attuare tutti i controlli del caso per valutare o meno la sussistenza dei requisiti da parte del soggetto in questione. Qualora da questi controlli dovesse risultare l’assenza del diritto alla somma, questa sarà automaticamente recuperata. Tra i requisiti principali c’è il limite di Isee che non deve essere superiore ai 35.000 euro di reddito in riferimento al 2021. Sopra tale somma dunque non ha diritto alla misura in questione.

Il recupero del bonus avverrà attraverso trattenute sulle prestazioni erogate dall’Inps o anche attraverso la compensazione di eventuali crediti arretrati nei confronti dell’Istituto. In alternativa, è possibile optare per la restituzione dell’importo mediante trasferimento di fondi. Va detto, peraltro, che i lavoratori dipendenti che presentano l’autocertificazione al datore di lavoro per avere accesso al bonus, oltre a restituirlo all’Inps, saranno soggetti anche a detrazioni sulla busta paga. L’Istituto, difatti, invierà al datore l’entità delle predette detrazioni da applicare. Il recupero dell’importo tuttavia riguarderà anche coloro che non hanno fatto richiesta, ma ne hanno comunque beneficiato. Si tratta senz’altro di una normativa discutibile in quanto per le famiglie che versano in condizioni economiche precarie e che, duqnue, lo hanno già speso può essere davvero complicato restituirlo. Senza contare, poi, che si tratta di una situazione provocato non direttamente da loro ma dal fatto che l’INPS eroga il bonus praticamente sulla fiducia per poi attuare tutti i controlli del caso relativi alla sussistenza dei requisiti.

Sabrina Pesce

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