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Retribuzioni, cosa sta rovinando il futuro degli italiani

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Massimiliano Ciancaglioni

Non bastano più i bonus, serve un intervento del governo sulle retribuzioni: i primi dialoghi di Draghi sul tema

Adesso che l’inflazione ha raggiunto l’8% è sempre più necessario adeguare l’importo degli stipendi ai nuovi costi della vita, anche perché il gap attuale tra le nostre buste paga e le altre in Europa è molto ampio. E non è tutto, perché l’Italia rispetto a trent’anni fa è l’unico paese dell’Ocse in cui gli stipendi si sono abbassati, mentre in tutti gli altri sono aumentati: il calo è stato addirittura del 2,9%.

Appena avanti a noi c’è la Spagna che registra comunque un+6,2%, ma niente a confronto delle grandi economie come la Francia (+31,1%) e la Germania (+33,7%). L’incremento maggiore è invece arrivato nei paesi dell’Est, che prima facevano parte dell’Unione Sovietica, come in Lettonia, Lituania e Estonia, dove i salari sono triplicati.

Retribuzioni, l’inflazione mette nei guai gli italiani

La Fondazione Di Vittorio ha recentemente condotto un’analisi basandosi sugli ultimi dati Eurostat, che testimoniano fra il nostro Paese e il resto d’Europa. Nella ricerca viene preso in esame lo stipendio lordo annuale medio per un lavoratore dipendente nelle quattro principali economie europee. In Italia è sceso rispetto al periodo pre-covid e, nonostante una leggera, non è tornato ai numeri di prima e adesso è a 29.440 euro, molto al di sotto della media dell’Eurozona, ferma a 37.382 euro.

Al momento il Governo ha ritenuto necessario alcun provvedimenti per le buste paga degli italiani e nonostante l’inflazione di è limitato ad interventi sull’energia con i tagli a bollette e benzina. I sindacati e Confindustria tuttavia chiedono una misura più decisa, ovvero il taglio del cuneo fiscale. Intervenire quindi nel rapporto tra le tasse e la retribuzione è l’unico modo per cambiare le cose.

Il premier Draghi ha affermato che la prossima settimana inizierà a discuterne con le parti sociali ma ha aggiunto che la misura verrò introdotta nella legge di bilancio e quindi se ne riparlerà a fine anno.

Massimiliano Ciancaglioni

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