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Supermercati, quali sono i prodotti che ora dovere evitare

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Francesco Petito

Ecco le ultime novità per quanto riguarda i prodotti che, in questo periodo, stanno subendo degli aumenti elevati. 

Cresce giorno dopo giorno l’inflazione che induce le famiglie italiane ad una valutazione attenta per quanto riguarda i prodotti da acquistare.

I beni alimentari, infatti, hanno subito degli aumenti notevoli nell’ultimo periodo. Anche i prodotti di prima necessità con rincari davvero pesanti.

A denunciare gli aumenti per i prodotti di prima necessità nei supermercati italiani è Assoutenti che in base ai dati Istat sull’inflazione ha stilato la propria lista di prodotti che hanno subito dei rincari in questo periodo. Voci parlano addirittura di un aumento annuo pari almeno al +70%. Ecco, nel dettaglio, tutti i prodotti che sono aumentati nei supermercati italiani.

I prezzi di giugno 2022 segnalano degli aumenti per quanto riguarda alcuni prodotti nei supermercati italiani. Al primo posto c’è l’olio di semi, la percentuale di rincaro è del 68,6% su base annua. Assoutenti segnala anche il rincaro per quanto riguarda il burro (+ 27,7%) e della farina (+ 20,5%). La classifica prosegue con la pasta che ha un costo medio del 18,3% in più rispetto allo scorso anno. Il pollo ( 15,1%). Il prezzo del riso è, invece, salito del 13,7%; uova più 13,6 % mentre le patatine fritte 13,5%, i gelati anche hanno subito un forte aumento, +13,4% rispetto all’anno scorso. Frutti di mare il aumento del 12,5% , il latte conservato il 12,1% . Poi il pane è aumentato dell’11,3% A finire, i succhi di frutta (+9,4%) e l’acqua minerale (+8,3%).

Una famiglia media italiana, composta da 4 persone, ha speso in media 68 euro in più per l’acquisto della frutta fresca che a giugno è aumentata del 10,9%. Capitolo simile anche per verdura che ha subito un aumento del 11,8% con una spesa di +115 euro all’anno.

Una situazione veramente ad altissimo rischio per tante famiglie italiane. Una crisi così grave non si era mai vista. Questo il commento di Furio Truzzi. “Per trovare l’inflazione così alta bisogna tornare indietro di 36 anni. Questi rincari del settore alimentare sono gravissimi per una famiglia media italiana. C’è un aumento annuo di quasi 681 euro solo per i cibi e le bevande. I ceti più deboli sono tagliati da questa situazione e il tasso di povertà continua a crescere. Una vera e propria stangata per l’Italia”, conclude il presidente di Assoutenti.

Francesco Petito

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